Rifare la spiritualitą

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03/11/2012, ore 13:01

Questo testo, pubblicato per la prima volta 25 anni fa, inaugura la collana eterno presente, destinata a raccogliere scritti e pensieri che analizzano, scrutano in profondità, scompongono e ricompongono quell'anelito inestinguibile che probabilmente costituisce la vera molla dell'agire umano: il bisogno di ri-conoscersi.
Testo che oggi ritorna prepotentemente di attualità perché, ci racconta l'autore nella postfazione, 'Nei 25 anni trascorsi dalla prima pubblicazione [...] si sono verificati molti fenomeni che potrebbero essere presi in considerazione in quanto hanno profondamente segnato il cammino dell'umanità: pensiamo alla globalizzazione, alle migrazioni da paesi poveri a nazioni benestanti, alla crisi economica che di recente ha investito anche queste ultime, alle forme molteplici di violenza che sono esplose in diverse parti del mondo; d'altra parte, pensiamo al progresso scientifico e tecnico che punta a ridefinire l'uomo e induce a parlare addirittura di un post-umano.
Per il sociologo o per lo storico, spiritualità è l'insieme delle manifestazioni dell'esperienza religiosa di un certo periodo o gruppo; in tal senso si parla, per esempio, della spiritualità delle diverse tradizioni religiose. Oggi si fa strada anche una spiritualità laica, affrancata da ogni fede.
Le religioni tradizionali, quella cristiana compresa, si ispirano al principio secondo il quale la spiritualità viene intesa come il desiderio umano di Dio e tutta l'elaborazione delle varie etiche risente di questo postulato di fondo.
L'autore di questo libro offre invece il profilo di una spiritualità che si sviluppa coerentemente attorno all'amore divino per l'uomo. Non è un ritocco: è un capovolgimento.
Ecco, dunque, il perché del titolo: Rifare la spiritualità.



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