I proverbi della Signorina Celide
Prefazione di Francesco De Nicola, nota di Giuseppe Conte
Con disegni in bianco e nero dell’autore
Pagine 136, prezzo 24,50 euro 
Töpffer edizioni
  
Trovare le origini di un proverbio è come trovare  le origini di un mito. Bisogna essere buoni raccontatori di storie, e  saper scavare nel passato più favoloso e lontano. In questo  libro Beppe Mecconi parte da un dato realistico: una  Celide cinquantaseienne, che vive a San Terenzo – Liguria di Levante –  che legge Pinocchio e Buzzati, e che incontra festosamente la gente del  luogo nell’euforia della libertà ritrovata, siamo nel 1946. Celide  conosce la ambiguità contraddittoria dei proverbi, simile a quella delle  nostre vite. E ne indaga le fonti quasi smascherandoli, mostrandone la  aleatorietà, spesso appesa al filo di una vocale o di una consonante  difforme. La fantasia di Mecconi, che i lettori ben conoscono, si sfrena  nei racconti e nelle illustrazioni, evocative e a tratti esilaranti. Il  lettore partecipa felice a questi giochi di parole che sono anche  giochi, salti, balli dell’immaginazione. E alla fine  ringrazia Beppe Mecconi per tanta aerea felice grazia inventiva. 
  
(Giuseppe Conte) 
C’era una volta […] nell’immediato secondo dopoguerra  l’abitudine a riunirsi in dieci, venti persone nella casa di un vicino e  di ascoltarlo mentre raccontava qualcosa: una storia vera o inventata. E  intanto, mentre il racconto andava avanti c’era chi si commuoveva o si  metteva a ridere, chi parteggiava per un personaggio e chi lo detestava e  intanto qualcuno sbocconcellava o bevucchiava qualcosa; e così, intorno  alla metà del secolo scorso, si passavano piacevolmente le serate  insieme, ascoltato un bravo affabulatore e con il piacere di  incontrarsi. […] Ora, a quel tempo che sembra lontano secoli  segnato dal piacere di comunicare e di passare insieme le serate ci  riconduce Beppe Mecconi, che ci porta nella cucina di una casa colorata  del suggestivo borgo di San Terenzo, affacciato nel Golfo dei Poeti tra  Lerici e La Spezia, e qui, stupiti e affascinati, ascoltiamo la  signorina (di mezz’età) Celide. Senza dubbio questa donna ha  grandi doti di affabulatrice, tanto che chi ascolta viene del tutto  coinvolto dalle sue parole e non sa trattenere le sue reazioni mentre  segue il racconto fantasioso e bizzarro della nascita dei più noti  proverbi. La storia dei proverbi è però solo un abile pretesto  per inventare racconti incredibili che mescolano le realtà più certe con  le fantasie più favolose per dar vita a imprevedibili racconti [… ]  E così, col pretesto di raccontare le vere e misconosciute origini di  noti proverbi, Beppe Mecconi, per bocca della vivace signorina Celide,  intrattiene il lettore con le più fantasiose trovate narrative, esposte  con arguzia e linguaggio diretto e coinvolgente, che fanno di questo  libriccino una lettura amena e inconsueta che ha anche il merito di  riportarci ad un tempo  in cui la socialità era davvero il piacere  indispensabile di trascorrere insieme ad altre dieci, venti persone – uomini e donne, adulti e ragazzi – una bella serata lasciando correre la fantasia… 
(dall’introduzione di Francesco De Nicola) 
 Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo Dei Poeti.  Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia,  sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro  e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del  Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Collabora  con Projeto Libertade, ONG che si occupa dei disagi dell’infanzia nella  favela di Vila Vintèm a Rio de Janeiro. Ha ricevuto dall’UNICEF il  diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia.  Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica  italiana per meriti culturali e artistici. Tra le sue pubblicazioni  ricordiamo per  Gammarò Trabastìa – Cent’anni di gente comune, 2017; Il manoscritto di Laneghè, 2020. Per Töpffer edizioni: Il polpo campanaro, (2018); La notte che mio nonno pescò Babbo Natale, (2018). 
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