“I proverbi della signorina Celide” di Beppe Mecconi |  
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   19/07/2023, ore 09:33
 
  |  | Trovare le origini di un proverbio è come trovare le origini di un  mito. Bisogna essere buoni raccontatori di storie, e saper scavare nel  passato più favoloso e lontano. In questo libro Beppe Mecconi parte da  un dato realistico: una Celide cinquantaseienne, che vive a San Terenzo –  Liguria di Levante – che legge Pinocchio e Buzzati, e che incontra  festosamente la gente del luogo nell’euforia della libertà ritrovata,  siamo nel 1946. Celide conosce la ambiguità contraddittoria dei  proverbi, simile a quella delle nostre vite. E ne indaga le fonti  quasi smascherandoli, mostrandone la aleatorietà, spesso appesa al filo  di una vocale o di una consonante difforme. La fantasia di Mecconi, che i  lettori ben conoscono, si sfrena nei racconti e nelle illustrazioni,  evocative e a tratti esilaranti. Il lettore partecipa felice a questi  giochi di parole che sono anche giochi, salti, balli dell’immaginazione.  E alla fine ringrazia Beppe Mecconi per tanta aerea felice grazia  inventiva (Giuseppe Conte).
   
C’era una volta […] nell’immediato secondo dopoguerra l’abitudine a  riunirsi in dieci, venti persone nella casa di un vicino e di ascoltarlo  mentre raccontava qualcosa: una storia vera o inventata. E intanto,  mentre il racconto andava avanti c’era chi si commuoveva o si metteva a  ridere, chi parteggiava per un personaggio e chi lo detestava e intanto  qualcuno sbocconcellava o bevucchiava qualcosa; e così, intorno alla  metà del secolo scorso, si passavano piacevolmente le serate insieme,  ascoltato un bravo affabulatore e con il piacere di incontrarsi.  […] Ora, a quel tempo che sembra lontano secoli segnato dal piacere di  comunicare e di passare insieme le serate ci riconduce Beppe Mecconi,  che ci porta nella cucina di una casa colorata del suggestivo borgo di  San Terenzo, affacciato nel Golfo dei Poeti tra Lerici e La Spezia, e  qui, stupiti e affascinati, ascoltiamo la signorina (di mezz’età)  Celide. Senza dubbio questa donna ha grandi doti di affabulatrice, tanto  che chi ascolta viene del tutto coinvolto dalle sue parole e non sa  trattenere le sue reazioni mentre segue il racconto fantasioso e  bizzarro della nascita dei più noti proverbi. La storia dei proverbi è  però solo un abile pretesto per inventare racconti incredibili che  mescolano le realtà più certe con le fantasie più favolose per dar vita a  imprevedibili racconti [… ] E così, col pretesto di raccontare le vere e  misconosciute origini di noti proverbi, Beppe Mecconi, per bocca della  vivace signorina Celide, intrattiene il lettore con le più fantasiose  trovate narrative, esposte con arguzia e linguaggio diretto e  coinvolgente, che fanno di questo libriccino una lettura amena e  inconsueta che ha anche il merito di riportarci ad un tempo  in cui la  socialità era davvero il piacere indispensabile di trascorrere insieme  ad altre dieci, venti persone – uomini e donne, adulti e ragazzi – una  bella serata lasciando correre la fantasia…(dall’introduzione di  Francesco De Nicola) 
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