Introduzione di Melina Scalise 
Fotografie di Francesco Tadini   
Cosa sono il tempo, lo spazio e la luce oggi? Le moderne scoperte scientifiche e i nuovi stili di vita hanno cambiato il nostro modo di percepirli e gestirli. L’opera  propone spunti di riflessione su questi argomenti attraverso gli  scritti di Silvano Fuso, che ne affronta gli aspetti scientifici, e  quelli di Gaspare Polizzi che ne indaga gli aspetti filosofici. Parole  che dialogano con le fotografie di Francesco Tadini, che pratica il  mosso controllato ovvero trascina la luce nello spazio nel momento dello  scatto giocando sui tempi di esposizione. Un risultato che  evoca un tempo retinico della visione, ovvero quello che si manifesta  prima ancora dell’intervento razionale che naturalmente ricerca il  conoscibile e rassicurante immobilismo della forma. Troverete  dunque riflessioni e immagini, parole e figure che offrono al lettore,  nel silenzio della lettura e della visione, la proposta di un ritmo al  nostro pensare, un tempo. In qualche modo assecondiamo quanto  auspica il filosofo Polizzi nel suo breve saggio panoramico sul pensiero  filosofico legato al tema, come al cospetto del nostro tempo frettoloso  oggi si abbia bisogno di “ritegno”; intendendo con questo la necessità  dell’Uomo contemporaneo di “prendersi tempo” in un contesto sociale dove  tutto corre in fretta. Silvano Fuso, nel suo saggio, ci fa riflettere  sul “principio” biblico in cui tutto ebbe inizio portando la luce nelle  tenebre. Fa notare come spazio e tempo non vengano neppure citati, come  se fossero semplicemente scontati o consequenziali. Questo conferisce  alla luce un ruolo primario e indispensabile; un susseguirsi di spunti  che portano ad Einstein e alla sua rivoluzione del pensiero scientifico,  parlandoci dell’inevitabile interazione di spazio e tempo con la  materia: In parole povere la materia “dice” allo spazio-tempo come  curvarsi, e la curvatura dello spazio-tempo “dice” alla materia come  muoversi”. 
  
Non deve stupirci dunque che, per  questo libro, si siano scelte delle foto per accompagnare i testi sullo  spazio, il tempo e la luce. La fotografia di Francesco Tadini, in  particolare, ha qualcosa di nuovo perché non è solo il risultato  dell’occhio, ma del corpo intero.  Il fotografo durante lo scatto si  muove dall’occhio alla gamba, dal dorso al collo, dalla mano al dito. La  sua fotografia è una proposta di sintesi tra il mondo che si muove  nello spazio-tempo e l’uomo che lo guarda muovendosi all’interno. Ogni  foto è la testimonianza dell’irripetibilità della cosa e lascia traccia  solo del desiderio di “trattenerla”. Si prende gioco  dell’ingovernabilità del caos che tanto ci spaventa e ce lo rende  accettabile. La trama di questa fotografia è l’energia della luce,  mentre l’ordito sono il tempo e lo spazio. In questi scatti ciò che è  perfettamente riconoscibile nella forma si sgretola diventando luce in  uno spazio sia reale che immaginato. Si rappresentano luoghi creati  dalle forme che si muovono e dai loro colori che si compenetrano. Si  parte dalla forma e poi si arriva alla luce o viceversa? Si parte dalla  materia o dalla luce? Queste foto non hanno una direzione, non si  affidano alla nostra percezione lineare del tempo. Luce e materia, nel  loro dinamismo, creano nuovi spazi del visibile, sovrapposizioni, neri  impenetrabili e traiettorie possibili. Diventano così luoghi  dell’emozione capaci di sfiorare il limite del perdersi della forma e  della sua riconoscibilità per fermarsi un attimo prima della  disgregazione, della percezione del Nulla. Tutto si ferma un attimo  prima del Niente preservandoci dalla paura di perderci, di annientarci.  Ci lasciano esplorare il luogo del possibile ovvero dell’immaginario. A  pensarci bene, cos’altro è questo luogo se non il futuro?  (Melina  Scalise) 
Silvano Fuso. Chimico e divulgatore, autore di molti saggi, tra cui: Chimica quotidiana (2014), Naturale=buono? (2016), Strafalcioni da Nobel (2018), L’alfabeto della materia (2019), Quando la scienza dà spettacolo (2020), Il segreto delle cose (2021), Sensi Chimici (2022), Il futuro è bio? (2022). Nel 2013 gli è stato intitolato l’asteroide 2006 TF7. Sito web: www.silvanofuso.it 
Gaspare Polizzi insegna  all’Università di Pisa. È presidente d’onore della sezione SFI di  Firenze, membro del Comitato Scientifico del Centro Nazionale di Studi  Leopardiani, membro del Consiglio Direttivo dell’Istituto Gramsci  Toscano e della Società Filosofica Italiana, accademico ordinario  dell’Accademia delle Arti del Disegno. Le sue ricerche si rivolgono alla  storia del pensiero filosofico e scientifico moderno e contemporaneo.  Collabora con l’inserto domenicale de “Il Sole 24 Ore”. Tra le sue  ultime pubblicazioni: L’infinita scienza di Leopardi (con Giuseppe Mussardo, scienzaexpress 2019); Sky and Earth. Travelling with Dante Alighieri and Marco Polo (con Giuseppe Mussardo, Springer 2023); Corporeità e natura in Leopardi (Mimesis 2023). 
Francesco Tadini è  fotografo e regista di TV e teatro. Svolge una ricerca fotografica sul  mosso e la luce. Riceve nel 2021 il premio luce Iblea dato a importanti  autori italiani. Presente in collezioni private in Italia e all’estero.  Espone in collettive internazionali e ha all’attivo diverse personali.  Vive e lavora a Milano alla Casa Museo Spazio Tadini che ha fondato in  memoria di suo padre Emilio Tadini. Sito web: http://www.francescotadini.org/  
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