Finis Terrae, la presentazione del libro di Gian Luca Campagna a Latina Lido

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02/07/2016, ore 09:48

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Venerdì 1 luglio alle 19 presso la terrazza La Vela dell’Hotel Miramare a Latina Lido verrà presentato il libro Finis Terrae di Gian Luca Campagna. Domani il libro sarà tradotto anche nella lingua LIS per i non udenti. Sarà forse un caso ma da quando è uscito il romanzo Finis terrae di Gian Luca Campagna è tornato in auge anche il caso dell’omicidio Don Boschin, ufficialmente riaperto da qualche giorno dopo 21 anni di oblio. E già, perché il romanzo parte proprio da quell’omicidio sebbene poi se ne discosti fortemente e comincia a percorrere altre tracce narrative.
“Se si guarda al territorio di Latina con la lente d’ingrandimento si resta stupiti per due motivi: per la bellezza di un territorio che non s’è piegato alla volontà degli uomini e per l’incapacità degli uomini di non aver trasformato il territorio a loro uso e consumo. Quindi, da una parte hai una natura selvaggia che insiste sul lato mare e sui laghi palustri e dall’altra le storture e le contraddizioni urbane che non hanno concesso alla prima città del Lazio di vivere come fosse un’oasi felice”.
Domani venerdì 1 luglio verrà presentato sulla terrazza dell’Hotel Miramare di Latina lido questo romanzo che ha un titolo singolare, ‘Finis terrae’ (pp 470, euro 19, Oltre edizioni), dove il senso dello spazio è ‘delimitato’ dall’aspetto placido dei laghi salmastri e dall’infinito del mare, divisi da una lingua di terra, che forse ti fa capovolgere un territorio all’apparenza calmo ma che cova e sussulta di continuo. Ma non siamo a Latina e al Circeo, ma nell’ipotetica Villareale, che non è certo un non luogo, ma una cittadina di provincia, seppure immaginaria, compassata e borghese, selvaggia e ovattata, vigliacca e seducente, scossa da un delitto inquietante (un parroco trovato incaprettato), preceduto da un caso irrisolto (un bambino ucciso e seviziato 7 anni prima) e seguito da un’altra sparizione (un’affascinante ballerina di un night club).
Il romanzo verrà presentato da Pierluigi Felli, romanziere, e tradotto nella lingua LIS. Infatti,per la prima volta questo romanzo sarà segnato dall’interprete LIS (lingua italiana dei segni) Alessia Catalani, un’idea partita dalla sensibilità della blogger Stefania De Caro, che lavora da anni nel sociale e che ha reso possibile rendere partecipi di eventi letterari davvero tutti. La lingua dei segni è fondamentale per poter comunicare con una realtà che esiste e che vive purtroppo separata dal mondo degli udenti; i sordi sono una comunità attiva e presente ma che si scontra la maggior parte delle volte con limiti che rendono difficile qualsiasi comunicazione, la lingua dei segni è una lingua che veicola i propri significati attraverso un sistema di segni che è riconosciuto e codificato, utilizzato dalla maggioranza delle persone sorde. Questa lingua ha segni che sono soprattutto verbali ed espressioni che contengono aspetti non verbali. La blogger Stefania de Caro è convinta che attraverso la cultura e il sapere si possono trovare ponti di comunicazioni e infiniti modi di trasmettere la bellezza di quello che ci circonda.
Tornando alla trama, chi indaga in questi casi da matrioska se non un giornalista, probabile alter ego del narratore Campagna, giornalista nella vita reale? Ma non è il solo a cercare un volto all’assassino. Ci sono anche un gruppo di donne, illuse e tradite dai rispettivi fidanzati e mariti, e un ex portiere di calcio, scommettitore incallito. Del resto, è sufficiente sbirciare la quarta di copertina per restare intrigati da una trama che non sai se possa mai appartenere a un solo genere o invece a una fusione tra i vari generi: “Un parroco che sapeva troppo trovato incaprettato nella canonica del suo borgo, un comitato ambientalista che scava nei segreti di una discarica e di una centrale nucleare dismessa, una prostituta di un night sparita nel nulla, una squadra di calcio che perde per pagarsi lo stipendio, un cronista indolente che non sa come impiegare il proprio tempo, un gruppo di imprenditori che avvia una centrale a biomasse per dare futuro a se stessi, un gruppo di amiche sull'orlo di una crisi isterica per i tradimenti dei mariti, una commessa di una boutique che aspetta ancora il principe azzurro, un ex calciatore col vizio della cocaina, un faccendiere serbocroato che tratta puttane, calciatori, scommettitori come se fosse ancora un cecchino durante l'assedio di Sarajevo. E sullo sfondo lo Scirocco che avvolge una città, sospesa tra mare, laghi paludosi e macchia mediterranea, in una sorta di finis terrae”.
Questa la definizione che concede il giornalista e scrittore Diego Zandel sul romanzo di Campagna: "Il romanzo di Gian Luca Campagna si inserisce in quel filone d’inchiesta narrativa cominciato da Giancarlo De Cataldo e Massimo Carlotto. Ecomafie, compravendita del sesso, calcioscomesse, politica miope: prendendo spunto dalla realtà, osservando i fatti di cronaca con occhi tridimensionali e scavando nelle torbide passioni umane, fondendo con la propria abilità narrativa i fatti alla fantasia romanzata, ‘Finis terrae’ lancia l’autore come una delle nuove promesse del noir italiano, strizzando l’occhio a quello mediterraneo. Un romanzo che si legge tutto d’un fiato, maledicendo l’autore che ti costringe a fare le ore piccole per scoprire pezzo dopo pezzo, parola dopo parola, come una moderna sciarada, il nome dell’assassino. Ma, attenzione, come nella realtà, niente è come potrebbe apparire in un primo –e in un secondo- momento": così Diego Zandel, curatore della collana di narrativa dell'editrice Oltre.

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