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Saturo di spunti divergenti ed esperienze eterogenee, di intuizioni folgoranti e black out mentali, di accidia e meraviglia: tale è il quotidiano di ognuno di noi, a bordo di un’esistenza segnata da precisi confini spazio-temporali. Il correlato letterario di ciò non può che essere uno zibaldone, raccolta di scritti spaiati e occasionali dettati da urgenze contingenti, a comporre un affresco complessivo del contemporaneo, che l’autore ha voluto ostinatamente contrario ai venti prevalenti e, insolitamente, “esposto… anche su questioni che pertengono alle mene dei talk show, cioè al pratico, al quotidiano e al politico”, conscio delle inevitabili conflittualità, ma refrattario ad ascriversi nel consesso “delle coscienze bene ammaestrate”.
Anche se dietro ci sono Sartre, Marcuse, e post ’68, qui non si teme di empatizzare con le ragioni della Destra, o di osservare con disincanto l’ideologia bergogliana, di denunciare le scempiaggini di una burocrazia elefantiaca o il declino di periferie male amministrate, ma anche di smascherare l’inganno di quell’antifascismo che teme il ritorno del ’900 e ignora gli immani pericoli tecnocratico-digitali del nuovo millennio.
La polemica col tardo capitalismo economico-finanziario attraversa poi tutta la navigazione, e derubricare il materialismo storico-dialettico a mythos fondativo permette di integrarne la pars destruens nel programma di bordo, la cui bussola rimane tuttavia, in aperto contrasto con la cultura woke dominante, l’attraversamento della propria cultura e tradizione – arte, spiritualità, pensiero –, in un costante dialogo con la contemporaneità, nel tentativo di salvare la residua speranza che è in noi.
Quando il pensiero si immerge nell’attualità rischia di perdersi, a meno che non abbia radici nel cielo del mythos,
ove si nutre di bellezza e di speranza
L'AUTORE
Claudio Sottocornola (Bergamo, 1959) si è laureato all’Università Cattolica di Milano con una tesi in Storia della teologia. Già ordinario di Filosofia e Storia nei licei, è stato anche docente di IRC, Materie letterarie, Scienze dell’educazione e Storia della canzone e dello spettacolo alla Terza Università di Bergamo. Iscritto all’Ordine dei giornalisti dal 1991, ha collaborato con diverse testate, radio e tv.
Come filosofo si caratterizza per una forte attenzione alla categoria di interpretazione, alla cui luce indaga il mondo contemporaneo, ed ha spesso utilizzato musica, poesia e immagini per parlare a un pubblico trasversale, nelle scuole, nei teatri e nei più svariati luoghi del quotidiano.
È autore di saggi filosofici e di opere sulla pop culture, sillogi poetiche tradotte in più lingue e percorsi artistici musicali e multimediali. Le sue pubblicazioni coinvolgono tre aree tematiche prevalenti: l’autobiografia intellettuale, la cultura popular contemporanea, l’attuale crisi del sacro in Occidente e la sua possibile rimodulazione teologico-filosofica.
Nel post-Covid si è concentrato sui temi della domanda di senso, del declino della civiltà occidentale, delle dinamiche della vita interiore e della critica alla banalità delle antropologie prevalenti nel tardo-capitalismo contemporaneo, alla ricerca di orizzonti di speranza ancora praticabili. Fra le opere più recenti, Saggi Pop (Marna, 2018), Parole buone (Marna/Velar, 2020), Occhio di bue (Marna, 2021), Tra cielo e terra (Centro Eucaristico, 2023), Fiorire nel deserto (Velar, 2023), Così vicino, così lontano (Velar, 2023), A che punto è la notte? (Oltre Edizioni, 2024), La fatica dell’intero (Oltre Edizioni, 2024), A bordo (Gammarò edizioni, 2025).
Web: www.claudiosottocornola-claude.com Canale
YouTube: CLDclaudeproductions
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