Nasce dall’amore per le piante, che adesso superano le 15 mila unità e le duemila specie, il progetto botanico che Enrico Caneva, ingegnere, ha dato vita in pochi anni di duro e appassionato lavoro nel borgo ligure di Sarzana. Laddove si trovavano soltanto rovi e canneti, Caneva ha voluto trasformare questi terreni incolti in un uno spazio verde aperto alla comunità locale, concependolo quale luogo di incontro, scambio e soprattutto aggregazione sociale. La nascita dell’Associazione botanica Giardini di Caneva aps è stata altrettanto fondamentale per unire tante persone appassionate, così come le sinergie allacciate con le istituzioni locali.
Ecco, dunque, che sfruttando anche il clima mite esistente tra la Toscana e la Liguria, assai propizio alla vegetazione in tutto il bacino del fiume Magra, in questi dodicimila metri quadrati, ha preso forma un giardino aperto in tutte le stagioni dell’anno, pieno di fioriture stagionali e anche sperimentale in virtù della florida presenza di piante ad interesse agricolo e culinario. Lavorando a mano, sono state riscoperte le creature vegetali esistenti sotto i rovi, sono emersi un pozzo risalente al XVII secolo, un filare di viti, alberi di kaki, nespoli, prugni, e ogni imperfezione del terreno è stata rivalutata come un’opportunità offerta dalla natura per plasmare la forma del giardino. Tra le specie presenti, vi sono l’Illicium floridanum, la Neolitica sericea, l’Agathis robusta, la Nageia nagi, la Nidularium innocentii, la Vriesea saundersii, Importante è stata anche la cura prestata alla mimosa, rappresentata in trenta specie, come numerose sono le tipologie di cistus e tanti gli esemplari di Proteaceae.
Uno degli obiettivi botanici è anche quello di recuperare piante antichissime esistenti sulle Alpi Apuane nelle ere più remote per dare vita a una sorta di giardino preistorico in cui le piante appartengono dunque alle epoche del Carbonifero, del Giurassico e del Cretaceo. Collocato all'interno della cinta muraria seicentesca dei cosiddetti Orti di Sarzana che fa da quinta e cornice al parco - nei pressi scorre il torrente Calcandola - e suddiviso in tre balze, si trova adagiato sul vecchio letto di un antico lago.
Grande viaggiatore, Enrico Caneva non ha voluto essere rigido, bensì fluido nel disegno del parco, un po’ come accade ai giardini botanici di Rio de Janeiro e di Singapore, in cui le varie specie sono state dimorate in libertà. Niente gruppi rigidi, dunque, bensì tanta informalità nel distribuire le 500 specie provenienti tutto il mondo di cui 800 usate in profumeria. Assai colta appare anche la scelta di tracciare sentieri ispirati ai più importanti esploratori botanici del passato: Carl Peter Thunberg che visitò per primo il Giappone moderno, David Douglas pioniere vegetale in Nord America. Con loro e con Enrico Cavena si viaggia perciò da Sarzana in tutti i continenti guidati dalle piante e dai fiori.
19 set 2025
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