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Giovanni Descalzo
Uligine

Postfazione di Alfredo Giovent   
a cura e Prefazione di Francesco De Nicola  

Nel 1928, dopo aver pubblicato alcune poesie su periodici di provincia, soprattutto sul "Pensiero" di Bergamo, Descalzo iniziò la stesura di Uligine. Il poemetto — che avrebbe stampato con le sue mani presso la tipografia Vaj di Sestri Levante — gli era stato suggerito dal casuale incontro con un vecchio contadino che gli aveva rimproverato la lunga assenza dalla campagna, nella quale aveva lavorato sin da bambino e dove si era formato: di qui «l'occasione per ripensare al passato, per rievocare, con la sua infanzia, persone care scomparse e momenti della vita dei campi».

L'impianto tradizionale di Uligine non impedì a Descalzo di attirare l'attenzione e il favore dei lettori: dapprima quelli dell'ambito ristretto cui il volumetto era giunto tra le mani, sicché presto Descalzo divenne protagonista di un caso letterario nel quale si sprecavano le parole "autodidatta" e "operaio", poi quelli che, come Vittorini e Montale, ne lessero la redazione ridotta e frammentata apparsa nel 1931 su "Circoli". E tra quanti apprezzarono Uligine, in qualche misura guidati dalla simpatia umana per quel poeta-operaio autodidatta, furono anche nomi illustri come il potente e generoso fondatore e direttore della "Fiera Letteraria", Umberto Fracchia, che favorirà l'ingresso di Descalzo nel mondo delle lettere italiane, dove l'operaio-poeta di Sestri Levante in pochi anni avrebbe acquisito grande credito. Prova indiretta ne è un passo della lettera che il giovane Giorgio Caproni gli scriverà il 6 luglio 1937: «Conoscevo e possedevo nella biblioteca e nel cuore già Uligine e ciò Le dico per piena d'amore verso la sua poesia».


Marchio editoriale
Gammarò edizioni
Pubblicato il 01/04/2013
pagine: 64
formato: cm. 13 x 20
copertina: softback — brossura
collana: I CLASSICI
genere: Poesia
tag: #libri #books #lettura #letteratura Liguria
ISBN: 9788896647707

Prezzo di Copertina € 12.00

PREZZO FORMATI EBOOK € 6.99

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Uligine

Postfazione di Alfredo Giovent   
a cura e Prefazione di Francesco De Nicola  
  



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Nel 1928, dopo aver pubblicato alcune poesie su periodici di provincia, soprattutto sul "Pensiero" di Bergamo, Descalzo iniziò la stesura di Uligine. Il poemetto — che avrebbe stampato con le sue mani presso la tipografia Vaj di Sestri Levante — gli era stato suggerito dal casuale incontro con un vecchio contadino che gli aveva rimproverato la lunga assenza dalla campagna, nella quale aveva lavorato sin da bambino e dove si era formato: di qui «l'occasione per ripensare al passato, per rievocare, con la sua infanzia, persone care scomparse e momenti della vita dei campi».

L'impianto tradizionale di Uligine non impedì a Descalzo di attirare l'attenzione e il favore dei lettori: dapprima quelli dell'ambito ristretto cui il volumetto era giunto tra le mani, sicché presto Descalzo divenne protagonista di un caso letterario nel quale si sprecavano le parole "autodidatta" e "operaio", poi quelli che, come Vittorini e Montale, ne lessero la redazione ridotta e frammentata apparsa nel 1931 su "Circoli". E tra quanti apprezzarono Uligine, in qualche misura guidati dalla simpatia umana per quel poeta-operaio autodidatta, furono anche nomi illustri come il potente e generoso fondatore e direttore della "Fiera Letteraria", Umberto Fracchia, che favorirà l'ingresso di Descalzo nel mondo delle lettere italiane, dove l'operaio-poeta di Sestri Levante in pochi anni avrebbe acquisito grande credito. Prova indiretta ne è un passo della lettera che il giovane Giorgio Caproni gli scriverà il 6 luglio 1937: «Conoscevo e possedevo nella biblioteca e nel cuore già Uligine e ciò Le dico per piena d'amore verso la sua poesia».



L'AUTORE
Nei due decenni compresi tra il 1930 e il 1950 Giovanni Descalzo (Sestri Levante, 1902-1951) fu uno tra gli scrittori pi attivi e pi apprezzati nella societ letteraria e giornalistica italiana. I suoi libri di poesia - Uligine (1929), Risacca (1933), Paese e mito (1938) e Variazioni (1946) - furono ampiamente segnalati e recensiti dai maggiori critici e studiosi, tra i quali Montale; i suoi due romanzi - Esclusi (1937) e Tutti i giorni (1950) - furono entrambi finalisti a uno dei pi importanti premi letterari italiani, il Bagutta.
Egli inoltre pubblic due raffinati libri di prose liriche - Interpretazioni (1934) e A volto di fiore (1948) - alcuni libri di viaggi e di navigazione - Sotto coperta (1933), La terra dei fossili viventi (1938), Scogliere (1940) e Ai quattro venti (1943) - nonch una serie di romanzi per ragazzi - Al lungo corso (1943), In coperta (1944), Bciga il mozzo (1946), Su due oceani (1948) e Buba Scala, il nemico dei negrieri (1951).

Gammarò edizioni
Pubblicato il 01/04/2013
pagine: 64
formato: cm. 13 x 20
copertina: softback — brossura
collana: I CLASSICI
genere: Poesia
tag: #libri #books #lettura #letteratura Liguria
ISBN: 9788896647707

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2288
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