IL «NARRATIVE»
di Giovan Battista Belzoni

Appuntamenti

23/01/2015, ore 15:30






L'evento ha avuto luogo all'interno della rassegna

Sfogliando il passato. 
Novità editoriali in campo archeologico

Gli incontri, promossi e coordinati dal Museo Archeologico del Finale e dalla sezione Finalese dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, propongono cinque appuntamenti durante i quali, dopo una breve presentazione a cura di Daniele Arobba e Andrea De Pascale, Direttore e Conservatore del Museo Archeologico del Finale, diversi autori, archeologi professionisti e ricercatori, illustreranno alcuni volumi da loro recentemente editi su diversi aspetti del mondo dell’archeologia.

IL "NARRATIVE"
Dopo quella edita da Sonzogno nel 1825, questa è la prima traduzione italiana (il testo originale fu infatti scritto in inglese) dei diari di viaggio del celebre Giovanni Battista Belzoni (Padova, 5 novembre 1778 – Gwato, 3 dicembre 1823), considerato l'iniziatore della moderna egittologia.

E' il racconto dettagliato dei suoi viaggi in Egitto e Nubia, durante i quali riuscì, tra le altre cose, in due imprese memorabili: entrò per primo nel tempio di Abu Simbel, scoperto pochi anni prima da Burckardt; e a Giza scoprì l'ingresso segreto della piramide di Chefren.
Questa che segue è la descrizione della scoperta, nella Valle dei Re, del sarcofago di Seti I, XIX dinastia, successore di Ramses I. Suo figlio diventerà il famosissimo Ramses II, che morirà a 90 anni.

“La descrizione di ciò che vedemmo, che finora ho rinviato, merita la più grande attenzione non avendo l’uguale al mondo e non avendo noi la più piccola avvisaglia di fare una simile scoperta: in mezzo a questa sala così ampia troneggiava un sarcofago del più magnifico alabastro orientale, lungo 3 metri e largo poco meno di un metro. Il suo spessore era soltanto di 2 centimetri ed era trasparente quando lo si illuminava con una luce. Era minutamente scolpito dentro e fuori con centinaia di figure alte circa 5 centimetri, che rappresentavano, io credo, l’intera processione funebre e le cerimonie per i defunti assieme a vari simboli. Mai nulla era stato portato dall’Egitto all’Europa che gli potesse essere paragonato. Il coperchio era stato spostato e rotto in molti pezzi che ritrovammo scavando davanti al primo ingresso. Il sarcofago era in cima a una scala nel centro del salone che comunicava attraverso un passaggio sotterraneo, che scendeva verso il basso, lungo 100 metri. Dare un’accurata descrizione delle varie rappresentazioni contenute in questa tomba sarebbe al di sopra delle mie capacità.”

Il libro, impreziosito dai disegni originali di Alessandro Ricci, medico e disegnatore al seguito del nostro, è corredato da un breve testo scritto della moglie di Belzoni, Sarah: Il modesto racconto della signora Belzoni sulle donne egiziane, nubiane e turche.

La traduzione dall'inglese è opera di Gianpiero Grecchi, giornalista e studioso di egittologia.

GIOVAN BATTISTA BELZONI
Non si sa di sicuro se sia nato nel 1782 o 1783. Quando si presenta nel giugno del 1815 alle autorità egiziane esibisce 2 documenti rilasciati l'uno, il passaporto, a Cadice e l'altro, il certificato sanitario a Roma. Nel primo nasce il 1782, nell'altro l'anno dopo. Il cognome padovano era in realtà Bolzon che lui cambiò in Belzoni perché riteneva, a ragione, che Bolzon fosse la forma dialettale di Belzoni. A quattordici anni abbandona Padova e va ad abitare da parenti a Roma. Dato il luogo ha una improvvisa vocazione religiosa e finisce in convento dove resta per poco tempo.
Tornato laico va prima in Francia (in epoca napoleonica) poi in Olanda e infine, quando ormai ha venticinque anni, in Inghilterra. Poco dopo sposa Sara, donna coraggiosissima che lo seguirà nei suoi primi viaggi.
A Londra, dapprima si esibisce in teatro al Sadler's Wells sollevando in una volta sola ben otto uomini, poi approda al Covent Garden in un musical composto da Tommaso Dibdin intitolato "Valentino and Orson".
Viene il momento dei viaggi e l'"uomo forzuto" si esibisce in Portogallo in "Sansone e Dalila".
È in questo momento della sua vita, quando Belzoni è alla soglia dei 40 anni, che sente parlare della pompa idraulica e ha l'idea di portarne una in Egitto dove l'acqua del Nilo veniva ancora sollevata con le pertiche. Il brigantino "Benigno", comandato da Pietro Pace, trasporta lui e moglie nel luogo desiderato e l'approdo avviene il 9 giugno 1815, nove giorni prima di Waterloo. Tutto il resto, fino alla sua improvvisa morte avvenuta il 3 dicembre del 1823, è narrato nel libro che lo stesso Belzoni ha scritto.


GIANPIETRO GRECCHI

Gianpietro Grecchi inizia la sua carriera giornalistica all'Avanti!¯ diretto da Pietro Nenni. Poi si sposta a Roma e lavora a Rassegna sindacale¯ allora diretta da Tatò, futuro segretario di Berlinguer. È assunto infine a il Il Giorno¯ da Italo Pietra e lavora alla redazione esteri. Seguono altre promozioni parallele all'età  e diventa capo redattore centrale. Ha occasione di fare frequenti viaggi all'estero e si appassiona in particolare alla storia egiziana. Una volta pensionato, studia egittologia a Bologna sotto la guida di Pernigotti. 



NOTE BIBLIOGRAFICHE

Ha pubblicato il romanzo Sangue sulla via della seta¯ e i saggi Napoléon, guerre e amori¯ e Waterloo: la verità  nascosta.
 
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