Storia delle storie di Genova

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29/05/2021, ore 17:23

Marisa Traxino, componente del Consiglio Direttivo della “Dante Alighieri” – Comitato di Genova, ha scritto questo libro per far conoscere figure storiche e avvenimenti legati alla sua città, che, in alcuni casi, risultano poco noti a livello nazionale. E in alcuni casi anche a livello locale. Ne potrebbe essere diversamente, perché non basterebbe un solo testo per raccontare la lunga storia della repubblica marinara che vanta origine molto antiche, preromane.

Diciassette storie, organizzante in ordine cronologico, che abbracciano un vasto periodo, compreso tra la partecipazione dei genovesi alla prima crociata, avvenuta nel 1096, e le vicende dell’ultimo rappresentante della famiglia dei Duchi di Galliera, Filippo De Ferrari morto dimenticato nel 1917 a Losanna.

Si conoscono così personaggi noti e meno noti come il battagliero papa Innocenzo IV, fiero nemico di Federico II oppure il bellicoso Megollo Lercari, che, insultato da un cortigiano dell’imperatore Alessio II Comeno, non esitò a muovere guerra alla città di Trebisonda. E ancora, le figure controverse di Jean II Le Meingre detto Boucicaut, nominato dal re di Francia, Carlo VI, governatore di Genova e di Biagio Assereto, ammiraglio della repubblica, artefice della vittoria di Ponza, dove cadde prigioniero Alfonso V° d’Aragona.

Oppure aneddoti legati a personaggi più celebri come Luigi XII, intimamente legato a Genova e Nino Bixio, “il secondo dei Mille”, figura trascurata del Risorgimento, forse a causa di un pessimo carattere, estremamente impulsivo.

Sono, inoltre, esposti alcuni avvenimenti storici importanti come la battaglia della Meloria, la congiura dei Fieschi oppure capitoli dedicati ad analizzare la figura dei Dogi, la storica rivalità tra Genova e Venezia, l’ascesa dei Grimaldi da grande famiglia patrizia genovese a futuri principi Monaco e il non facile rapporto durato secoli con la popolazione indomita della Corsica.

Storia della Storie di Genova è un libro scorrevole, che permette di conoscere il contributo culturale e politico che “La Superba” ha dato alla formazione storica e culturale del nostro Paese.


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