| Ti sei mai  chiesto perché le favole si leggono la sera, prima di andare a dormire?  Perché sono preparatorie alla notte. Perché dietro ogni storia, ogni  incantesimo che si rompe, ogni malvagio che sconvolge la scena, c’è la  storia dell’Uomo.
 La favola,  nonostante gli ostacoli e le avversità, ci offre un lieto fine, una  possibilità. Quando si è adulti nessuno pensa di toglierci dalla paura  della notte leggendoci una favola. Con l’età ci diseducano all’uso  dell’immaginazione. Ci lasciamo sempre più stringere dalle braccia della  razionalità, ma non sempre la ragione riesce a dare risposte alle  grandi incognite della vita. Quando non riusciamo a muoverci nella  notte, quando davanti a noi abbiamo il buio, quando alle spalle abbiamo  rovine o semplicemente la nostra sedia vacilla, affidarci alla fantasia,  al sogno, alla magia può essere l’unico modo, anche solo per poco, “per  uscire dal mondo” e per ritrovarlo anche poco diverso da prima, ma  quanto basta per farci vedere le porte del possibile. Il sonno, tutte le  notti, ci costringe a confrontarci con la notte. Con i sogni, ci  trasporta altrove. Lì conserviamo ancora tutto il potere del caos da cui  affiorano immagini, parole, ricordi, a volte, anche rivelazioni… 
Melina Scalise,  giornalista, psicologa, presidente (con grande passione e tenacia)  dello Spazio Tadini – centro d’arte e cultura a Milano. Ama l’arte, il  design, la creatività, la cultura, e, soprattutto, l’impegno sociale. 
               
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