«Il settimo mare» di Maurizio Lo Re

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29/01/2023, ore 06:51

Maurizio Lo Re, il diplomatico scrittore, ambasciatore d’Italia a Riga, saggista e narratore. Per Oltre Edizioni, dopo Il treno da Mosca del 2019 ecco il l romanzo più recente, Il settimo mare, da ottobre nella collana “Narrazioni” della casa editrice di Sestri Levante (2022).
È romano, classe 1948, laurea in lettere alla Sapienza, carriera diplomatica dal 1973. All’estero è stato console in Corsica, incaricato d’affari a Cuba, console generale a Capodistria e ambasciatore in Lettonia. Rientrato alla Farnesina alla fine del 2004, ha lasciato la carriera diplomatica tre anni dopo, dedicandosi a studi storici e alla scrittura. Socio della Società Italiana di Storia Militare e della Dante Alighieri, ha pubblicato romanzi storici, memorie consolari e nel 2006 la biografia dell’italiano che governò a Riga, Filippo Paulucci, tradotta anche in lettone.

In una nota in appendice al nuovo romanzo, Lo Re precisa che la vicenda narrata si sviluppa intorno a fatti storici realmente accaduti e che se i personaggi secondari sono di fantasia, quelli principali sono realmente esistiti.
Mario Lo Re, secondo capo cannoniere durante la Seconda guerra mondiale, imbarcato sul mercantile armato Nino Bixio, era il fratello del padre dell’autore.
Il capitano di fregata John Linton ha comandato il sommergibile Turbulent. Autentici il prof. Eric Vincent, ordinario di italianistica a Cambridge, reclutato dai servizi segreti inglesi per assistere il gruppo decrittatori della Marina italiana; l’ammiraglio Harwood, alla testa delle forze navali britanniche nel Mediterraneo; il tenente di vascello Carlo Dellacasa e il capitano di lungo corso Antonio Raggio, rispettivamente comandante militare e civile del mercantile armato Nino Bixio; il capitano di corvetta Silvio Cavo, comandante della torpediniera Ardito; il capitano di fregata Carlo Fecia di Cossato, comandante della torpediniera Aliseo; i generali Giovanni Magli e Frido von Senger und Etterlin, comandanti delle forze italiane e tedesche in Corsica; oltre ai noti Rommel e Bastico.

Un romanzo “navale” che vede per protagonisti un sottufficiale di marina italiano, un comandante sommergibilista della Royal Navy, sullo sfondo navi in rotta dalla Libia alle coste patrie e un sottomarino britannico in agguato al largo delle isole ionie greche, per intercettare le rotte della nostra Marina, a metà agosto del 1942.

Efficacemente Lo Re ci porta prima a bordo del Turbulent, a seguire l’incursione dell’unità subacquea inglese, poi torna indietro di alcune ore, per mostrarci le operazioni d’imbarco di un convoglio italiano nel porto libico di Bengasi.
Sul fare del 17 agosto, il sommergibile del CF Linton lancia quattro siluri contro due mercantili veloci, sulle ottomila tonnellate ciascuno, scortati da tre cacciatorpediniere della Regia Marina e diversi aerei. Nell’avvicinamento, il comandante britannico ha notato da quota periscopica un assetto insolito del convoglio italiano: motonavi e unità corta mantengono una rotta costante, senza zigzagare per ostacolare una possibile insidia sottomarina.
I cacciatorpediniere non si curano di fare schermo fisicamente ai mercantili che proteggono.
Espulsi i siluri contro i bersagli, il Turbulent scende sul fondo, si poggia a poco più di 100 metri e assume l’assetto silenzioso. I caccia avversari non dispongono di apparati di rilevamento in profondità e lanciano le bombe di profondità troppo distante. Dalla rilevazione sonora a bordo del battello inglese, Linton può ritenere di avere colpito entrambe le navi da trasporto nemiche, perché i rumori delle eliche si sono interrotti all’impatto dei siluri.
Dopo un po’, si distingue una violenta e prolungata detonazione.

Si volta pagina e ci ritroviamo nel porto di Bengasi, il 16 agosto, dove due motonavi italiane, che hanno scaricato rifornimenti per le armate italo-tedesche in Africa settentrionale, stanno imbarcando prigionieri del Commonwealth da trasferire in Italia. Il comandante militare della Nino Bixio si lamenta col sottufficiale cannoniere più alto in grado, Mario Lo Re. Dice che avrebbe preferito effettuare con la nave vuota il viaggio di ritorno dalla Libia, ma gli hanno appioppato quel carico di uomini, da dividere con la Sestriere. Sarebbe stato “quasi un viaggio di piacere”, ora invece navigheranno con 2.921 prigionieri, 53 militari di vigilanza, 15 artiglieri tedeschi addetti alla mitragliera Oerlikon, oltre ai 53 uomini dell’equipaggio civile e ai 52 della Regia Marina.

Il secondo capo Lo Re non vede l’ora di arrivare in Italia e mantenere la promessa alla moglie di passare con lei il trentesimo compleanno, il 23 agosto.
Si torna alle prime ore del 17 agosto. A 75 km da Londra, il tenente di vascello McGuire ha finito il servizio nel laboratorio di Bletchley Park dove gli inglesi decrittano le comunicazioni italo-tedesche in Codice Enigma, usando il segretissimo sistema Ultra. Ha appena trasmesso alla Marina di Sua Maestà un rapporto sulla navigazione di ritorno da Bengasi, verso un porto pugliese imprecisato, di due mercantili armati, Nino Bixio e Sestriere, fortemente scortati dai CT Da Recco, Nicoloso, Saetta, dalle torpediniere Castore e Orione e sotto costa da pattuglie aeree diurne. Lo angosciano dei dubbi: alcuni trasporti, affondati dagli inglesi nella rotta verso l’Italia, avevano a bordo prigionieri di guerra. Centinaia di militari alleati annegati. Teoricamente, due motonavi ne potrebbero imbarcare anche seimila...

Le tessere del dramma vanno una per volta al proprio posto, in un crescendo di attesa e partecipazione dei lettori. È la Battaglia dei Convogli, che dal giugno 1940 alla primavera 1943 ha insanguinato il golfo della Sirte e le acque italiane meridionali. Ed è la vera protagonista dell’insolito e straordinario romanzo storico passionale di Maurizio Lo Re
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