| A giugno 2020 è uscito L’albero, un originale bel volume di  grande formato, opera di Roberto Besana, manager editoriale e fotografo,  e di Pietro Greco, chimico e divulgatore scientifico. Dopo alcuni brevi  scritti introduttivi, incontravamo 65 godibili chiari testi a sinistra,  mentre a destra luminose foto in b/n completavano la comprensione e la  percezione dell’argomento. I due artisti scientifici avevano in  programma un successivo testo sui paesaggi, ma Greco è scomparso in  corso d’opera, improvvisamente, e Roberto chiese a 65 amici, colleghi  studiosi letterati scienziati, di rendersi disponibili alla stesura di  inediti commenti destinati ad altre 65 nuove foto, ciascuno un proprio  testo di circa 2.500 battute, tutti insieme un tributo a Pietro. Così  nell’aprile 2021 è uscito Il paesaggio. Ecco ora il terzo  volume della serie, ancora “nel ricordo di Pietro Greco”, un’altra  meraviglia! Dopo la presentazione di Besana e l’interessante  introduzione del bravo giornalista e critico fotografico Sandro Iovine,  seguono 67 bellissime foto con i relativi acuti commenti (e appropriati  titoli), raggruppati in quattro significative distinte parti: L’acqua,  L’acqua e l’uomo, Le forme dell’acqua, La memoria dell’acqua. Coautori e  coautrici sono (in corsivo i tanti che hanno potuto confermare l’impegno): Aiello, Alinghieri, Armiero, Arpaia, Margherita Asso, Eva Benelli, Bischi, Francesca Boccaletto, Borgogno, Francesca Buoninconti, Buttiglieri, Lilly Cacace, Calzolaio, Camporesi, Paola Catapano, Rossana Cecchi, Cerroni, Ciccarese, Conte, Cotugno, Liliana Curcio, D’Alelio, De Rossi, Diaspro, Ereditato, Ferrari, Valentina Fortichiari, Gigliola Foschi, Fratoddi, Roberta Fulci, Fuso, Fuzzi, Elena Gagliasso, Gianoli, Lagonia, Leone, Loguercio, Lucchetti, Lucchin, Anna Luise, Luparia, Simona Maggiorelli, Patrizia Maiorca, Fulvia Mangili, Federica Manzoli, Mojetta, Moretto, Motta, Mulè, Daniela Palma, Pantaloni, Paoloni, Passarella, Pitrelli, Polizzi, Cristiana Pulcinelli, Rossi, Rufo, Sapienza, Sandrelli, Gabriela Scanu, Elisabetta Tola, Tozzi, Rossana Valente, Maria Luisa Vitale, Zanarini… 
 Il chimico, scrittore e divulgatore scientifico Pietro Greco (Barano  d’Ischia, 1955 - Ischia 18 dicembre 2020) è stato una grande personalità  della cultura scientifica e artistica europea degli ultimi decenni, a  lungo giornalista de “L’Unità”, da ultimo caporedattore dello splendido  magazine online dell’Università di Padova, “Il Bo Live”. Per capirci: ad  autunno 2020 si potevano trovare in ogni libreria una decina di novità  appena uscite in quello stesso anno, di cui Greco era autore (da aprile Trotula. La prima donna medico d’Europa, L’Asino d’oro; dal 10 settembre Quanti, Carocci; dal 29 settembre Homo. Arte e scienza, Di Renzo Editore Roma; da fine ottobre ETI, Intelligenze extraterrestri, Doppiavoce), o coautore (da giugno, appunto con Roberto Besana, L’albero, Töpffer; ancora da giugno con Gianni Battimelli e Giovanni Ciccotti, Il computer incontra la fisica teorica, Carocci), oppure curatore (da novembre Mezzogiorno di scienza,  Dedalo). Per varie ragioni, connesse al suo intero percorso biografico,  intellettuale ed emotivo, il saggio su “Arte e scienza” storicizza le  umane conoscenze e riassume il personale approccio scientifico e  comunicativo. All’alba del 18 dicembre 2020, per un cortocircuito  elettrico che ha bloccato il battito del cuore, facendolo poi svenire e  svanire nel sonno, l’improvvisa avara morte ha interrotto la sua vita,  palpitante e generosa, ha privato la moglie Emilia Di Pace, i figli  Francesco e Gaia, tanti altri cari affetti, migliaia di allievi dei suoi  corsi, decine di migliaia di italiani e italiane che lo avevano  frequentato (o ascoltato su Radio3 scienza), più o meno episodicamente,  di continuare a godere delle sue qualità, espresse sempre con cortesia e  competenza. Con L’acqua l’ottimo Roberto Besana (Monza, 1954,  spezzino d’adozione ora), coautori e coautrici, ognuno e ognuna a  proprio modo, rendono un personale omaggio al grande Pietro π Greco. E  aiutano a percepire e comprendere meglio che l’acqua cambia sempre ma  resta sempre la stessa, niente la distrugge, la sua presenza coincide  con la presenza di vita e con l’evoluzione di tutte le specie viventi  negli ultimi quattro miliardi di anni, cellula più cellula meno, giorno  più giorno meno. 
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