| Una raccolta di favole per bambini ma anche   adulti, per affrontare “le notti” come metafore dei momenti difficili,  delle domande irrisolte, degli amori cercati, dei tempi mancati. Favole  come strumenti di ricerca di senso nella vita e occasione per trovare  le risposte giuste per affrontarla. I  testi sono ricchi di simbologie. Non si perde mai la leggerezza della  lettura: a volte sognante, a volte gradevole fino a far sorridere. Ogni  racconto è accompagnato dai disegni di un artista Francesca Magro che  aggiunge una sua interpretazione ad ogni favola tanto che alla fine del  libro una sua immagine sostituisce la parola e il lettore viene invitato  all’uso della sua immaginazione per  ”dire la sua”. Un gioco, ma anche  un invito al lettore affinché usi la propria immaginazione per trovare  le sue risposte al mondo. Scrive l’autrice, Melina Scalise, nel testo introduttivo: “Ti  sei mai chiesto perché le favole si leggono la sera, prima di andare a  dormire? Perché sono preparatorie alla notte. Perché dietro ogni storia,  ogni incantesimo che si rompe, ogni malvagio che sconvolge la scena,  c’è la storia dell’Uomo. La favola, nonostante gli ostacoli e le  avversità, ci offre un lieto fine, una possibilità. Quando si è adulti  nessuno pensa di toglierci dalla paura della notte leggendoci una  favola. Con l’età ci diseducano all’uso dell’immaginazione. Ci lasciamo  sempre più stringere dalle braccia della razionalità, ma non sempre la  ragione riesce a dare risposte alle grandi incognite della vita. Quando  non riusciamo a muoverci nella notte, quando davanti a noi abbiamo il  buio, quando alle spalle abbiamo rovine o semplicemente la nostra sedia  vacilla, affidarci alla fantasia, al sogno, alla magia può essere  l’unico modo, anche solo per poco, “per uscire dal mondo” e per  ritrovarlo anche poco diverso da prima, ma quanto basta per farci vedere  le porte del possibile. Il sonno, tutte le notti, ci costringe a  confrontarci con la notte. Con i sogni, ci trasporta altrove. Lì  conserviamo ancora tutto il potere del caos da cui affiorano immagini,  parole, ricordi, a volte, anche rivelazioni…”  Melina Scalise è  giornalista professionista e laureata in psicologia. Ha scritto per  quotidiani e periodici e, negli ultimi anni, scrive testi sull’arte e su  riviste culturali. Ha fondato, col marito, a Milano una Casa Museo, Spazio Tadini, che dirige. Inoltre cura l’archivio dell’artista e scrittore scomparso Emilio Tadini. melinascalise.com. 
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