| Maurizio Lo Re, il diplomatico scrittore, ambasciatore d’Italia a Riga, saggista e narratore. Per Oltre Edizioni, dopo Il treno da Mosca del 2019 ecco il l romanzo più recente, Il settimo mare, da ottobre nella collana “Narrazioni” della casa editrice di Sestri Levante (2022).È romano, classe 1948, laurea in lettere alla Sapienza, carriera  diplomatica dal 1973. All’estero è stato console in Corsica, incaricato  d’affari a Cuba, console generale a Capodistria e ambasciatore in  Lettonia. Rientrato alla Farnesina alla fine del 2004, ha lasciato la  carriera diplomatica tre anni dopo, dedicandosi a studi storici e alla  scrittura. Socio della Società Italiana di Storia Militare e della Dante  Alighieri, ha pubblicato romanzi storici, memorie consolari e nel 2006  la biografia dell’italiano che governò a Riga, Filippo Paulucci,  tradotta anche in lettone.
 In una nota in appendice al nuovo romanzo, Lo Re precisa che la  vicenda narrata si sviluppa intorno a fatti storici realmente accaduti e  che se i personaggi secondari sono di fantasia, quelli principali sono  realmente esistiti.Mario Lo Re, secondo capo cannoniere durante la Seconda  guerra mondiale, imbarcato sul mercantile armato Nino Bixio, era il  fratello del padre dell’autore.
 Il capitano di fregata John Linton ha comandato il sommergibile  Turbulent. Autentici il prof. Eric Vincent, ordinario di italianistica a  Cambridge, reclutato dai servizi segreti inglesi per assistere il  gruppo decrittatori della Marina italiana; l’ammiraglio Harwood, alla  testa delle forze navali britanniche nel Mediterraneo; il tenente di  vascello Carlo Dellacasa e il capitano di lungo corso Antonio Raggio,  rispettivamente comandante militare e civile del mercantile armato Nino  Bixio; il capitano di corvetta Silvio Cavo, comandante della  torpediniera Ardito; il capitano di fregata Carlo Fecia di Cossato,  comandante della torpediniera Aliseo; i generali Giovanni Magli e Frido  von Senger und Etterlin, comandanti delle forze italiane e tedesche in  Corsica; oltre ai noti Rommel e Bastico.
 Un romanzo “navale” che vede per protagonisti un  sottufficiale di marina italiano, un comandante sommergibilista della  Royal Navy, sullo sfondo navi in rotta dalla Libia alle coste patrie e  un sottomarino britannico in agguato al largo delle isole ionie greche,  per intercettare le rotte della nostra Marina, a metà agosto del 1942. Efficacemente Lo Re ci porta prima a bordo del Turbulent, a  seguire l’incursione dell’unità subacquea inglese, poi torna indietro di  alcune ore, per mostrarci le operazioni d’imbarco di un convoglio  italiano nel porto libico di Bengasi.Sul fare del 17 agosto, il sommergibile del CF Linton lancia quattro  siluri contro due mercantili veloci, sulle ottomila tonnellate ciascuno,  scortati da tre cacciatorpediniere della Regia Marina e diversi aerei.  Nell’avvicinamento, il comandante britannico ha notato da quota  periscopica un assetto insolito del convoglio italiano: motonavi e unità  corta mantengono una rotta costante, senza zigzagare per ostacolare una  possibile insidia sottomarina.
 I cacciatorpediniere non si curano di fare schermo fisicamente ai mercantili che proteggono.
 Espulsi i siluri contro i bersagli, il Turbulent scende sul  fondo, si poggia a poco più di 100 metri e assume l’assetto silenzioso. I  caccia avversari non dispongono di apparati di rilevamento in  profondità e lanciano le bombe di profondità troppo distante. Dalla  rilevazione sonora a bordo del battello inglese, Linton può ritenere di  avere colpito entrambe le navi da trasporto nemiche, perché i rumori  delle eliche si sono interrotti all’impatto dei siluri.
 Dopo un po’, si distingue una violenta e prolungata detonazione.
 Si volta pagina e ci ritroviamo nel porto di Bengasi, il 16 agosto,  dove due motonavi italiane, che hanno scaricato rifornimenti per le  armate italo-tedesche in Africa settentrionale, stanno imbarcando  prigionieri del Commonwealth da trasferire in Italia. Il comandante  militare della Nino Bixio si lamenta col sottufficiale cannoniere più  alto in grado, Mario Lo Re. Dice che avrebbe preferito effettuare con la  nave vuota il viaggio di ritorno dalla Libia, ma gli hanno appioppato  quel carico di uomini, da dividere con la Sestriere. Sarebbe stato “quasi un viaggio di piacere”,  ora invece navigheranno con 2.921 prigionieri, 53 militari di  vigilanza, 15 artiglieri tedeschi addetti alla mitragliera Oerlikon,  oltre ai 53 uomini dell’equipaggio civile e ai 52 della Regia Marina. Il secondo capo Lo Re non vede l’ora di arrivare in Italia e  mantenere la promessa alla moglie di passare con lei il trentesimo  compleanno, il 23 agosto.Le tessere del dramma vanno una per volta al proprio posto, in un crescendo di attesa e partecipazione dei lettori. È la Battaglia dei Convogli,  che dal giugno 1940 alla primavera 1943 ha insanguinato il golfo della  Sirte e le acque italiane meridionali. Ed è la vera protagonista  dell’insolito e straordinario romanzo storico passionale di Maurizio Lo ReSi torna alle prime ore del 17 agosto. A 75 km da Londra, il tenente di  vascello McGuire ha finito il servizio nel laboratorio di Bletchley Park  dove gli inglesi decrittano le comunicazioni italo-tedesche in Codice  Enigma, usando il segretissimo sistema Ultra. Ha appena trasmesso alla  Marina di Sua Maestà un rapporto sulla navigazione di ritorno da  Bengasi, verso un porto pugliese imprecisato, di due mercantili armati,  Nino Bixio e Sestriere, fortemente scortati dai CT Da Recco, Nicoloso,  Saetta, dalle torpediniere Castore e Orione e sotto costa da pattuglie  aeree diurne. Lo angosciano dei dubbi: alcuni trasporti, affondati dagli  inglesi nella rotta verso l’Italia, avevano a bordo prigionieri di  guerra. Centinaia di militari alleati annegati. Teoricamente, due  motonavi ne potrebbero imbarcare anche seimila...
 
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