Genere: saggio  Editore: Töpffer edizioni  Data di pubblicazione: 15 settembre 2023  Numero pagine: 200, con 180 immagini a colori
Sinossi:  Da centinaia di milioni di anni le piante, veri campioni  di adattamento, si evolvono per adeguarsi agli effetti dei cambiamenti  climatici del nostro splendido pianeta. L’esperienza pluridecennale di  paesaggismo e lunghi studi sui resti fossili delle piante più antiche  sono alla base della realizzazione, a Sarzana, da parte dell’autore, di  un parco dedicato a queste piante così geometriche e meravigliose.  Un’attenzione particolare è stata data alla flora della nostra penisola,  in special modo a quella delle Alpi Apuane e dei Monti Pisani. Al  lavoro di studio sui fossili è seguita la ricerca delle piante  superstiti dell’epoca e la sperimentazione, di lunghi anni, per riuscire  a reintrodurle correttamente nei nostri giardini. Questo libro è  sì la presentazione scientifica della saga della flora al tempo dei  dinosauri, ma vuole anche essere un’invito a creare, ciascuno in casa  propria, un piccolo angolo dedicato alle piante Giurassiche, per  godere ancora della loro straordinaria bellezza. Conoscere le piante  fin dall’inizio della vita terrestre, quelle brucate in un tempo lontano  dai dinosauri, è stato uno dei desideri dell’autore fin da bambino.  Scoprire che moltissime esistono ancora è sorprendente. Questo è  il primo di una serie di libri che saranno dedicati alla flora delle  diverse epoche geologiche, con schede semplici e pratiche ricche di  consigli per trovarle e coltivarle senza intoppi. Una parte  importante del giardino botanico di Sarzana, realizzato dall’autore, è  dedicata alle piante descritte in questo libro: una lettura interessante  per accompagnare il lettore nella riscoperta delle vere piante  autoctone del nostro bellissimo paese. 
Muoversi  nell’assordante silenzio delle piante dalle origini antiche del  Giardino preistorico è un po’ come perdersi nei percorsi che conducono  nei meandri stratificati e poco conosciuti della storia naturale, alla  ricerca del senso, se davvero questo esiste, nel divenire della vita sul  nostro pianeta. Preistoria è una parola dal fascino  arcano, senza tempo definito. Finisce quando comincia la Storia, poi  sprofonda e si rivela, di tanto in tanto, in modo frammentario, svelando  trame che si intrecciano senza soluzione di continuità.  Nell’immaginario collettivo il tempo profondo della  preistoria  è la  patria di animali iconici, delle strane e bizzarre creature del mare,  della terra e del cielo. Le piante, in questi “scatti di natura antica”  quasi mai occupano il centro della scena, più facilmente si riconoscono  come elementi decorativi, indispensabili per dare profondità al  paesaggio ed il giusto risalto alle presenze animate. Anche la  Paleontologia, la disciplina che si occupa del passato, attraverso lo  studio fossili, è fondamentalmente una scienza di genere, occupandosi  quasi esclusivamente del divenire della vita animale. Niente di più  lontano dal vero. Le piante non sono l’altra faccia degli esseri viventi. Comprendere la storia della vita ed il suo divenire sul nostro pianeta vuol dire, prima di tutto, riconoscere il posto ed il ruolo occupato dalle piante (dall’introduzione di Walter Landini)  
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