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“Alcuni vi diranno che siete pazzi, e quasi tutti si chiederanno, a che serve?”
Pangea di martedģ 14 luglio 2020
L’avventura di Apsley Cherry-Garrard, l’uomo che sopravvisse alla disastrosa spedizione di Scott in Antartide

di Linda Terziroli
Roald Amundsen, l’Aquila Bianca della Norvegia, li aveva battuti per un soffio. Era l’inverno del 1911-1912. Quando la spedizione “Terra Nova” di Robert Falcon Scott, nel gennaio 1912, raggiunge l’Antartide, una bandiera norvegese sta sventolando: il rivale Amundsen aveva raggiunto il Polo Sud qualche settimana prima di loro. Durante il lungo e faticosissimo viaggio di ritorno, il capitano Scott perde la vita, insieme a quasi tutti i membri della spedizione. Eccetto uno. Il giovane Apsley Cherry-Garrard, unico superstite di quella eroica impresa.
Sulle tracce di questo storico personaggio si snoda la vicenda del romanzo storico L’indicibile inverno – Una storia bipolare, pubblicato da Oltre Edizioni, della scrittrice italo-svizzera Benedicta Froelich (pseudonimo di Benedicta Cagnone). Cherry-Garrard era stato scelto da Robert Falcon Scott, nel 1910, per il ruolo di assistente biologo. Il trauma di ritrovare Scott e i membri della spedizione morti fu talmente doloroso che Cherry-Garrard, già affetto da sindrome “bipolare”, fu poi afflitto da un disagio psichico per tutta la vita e da un grave attacco di catatonia nei suoi anni maturi. Sopravvivere a quell’avventura ha significato portare con sé l’ombra, lo spettro del senso di colpa, di non aver potuto salvare le vite di quegli uomini. Ma la tragica storia di Sir Robert Falcon Scott diventa il fulcro di una vicenda attualissima che Benedicta Froelich affida alla voce e allo sguardo di Frida, anche lei afflitta da disturbo bipolare, che scopre, leggendo il giornale, la storica avventura di un secolo prima.


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Pangea - martedģ 14 luglio 2020
L’avventura di Apsley Cherry-Garrard, l’uomo che sopravvisse alla disastrosa spedizione di Scott in Antartide

di Linda Terziroli
Roald Amundsen, l’Aquila Bianca della Norvegia, li aveva battuti per un soffio. Era l’inverno del 1911-1912. Quando la spedizione “Terra Nova” di Robert Falcon Scott, nel gennaio 1912, raggiunge l’Antartide, una bandiera norvegese sta sventolando: il rivale Amundsen aveva raggiunto il Polo Sud qualche settimana prima di loro. Durante il lungo e faticosissimo viaggio di ritorno, il capitano Scott perde la vita, insieme a quasi tutti i membri della spedizione. Eccetto uno. Il giovane Apsley Cherry-Garrard, unico superstite di quella eroica impresa.
Sulle tracce di questo storico personaggio si snoda la vicenda del romanzo storico L’indicibile inverno – Una storia bipolare, pubblicato da Oltre Edizioni, della scrittrice italo-svizzera Benedicta Froelich (pseudonimo di Benedicta Cagnone). Cherry-Garrard era stato scelto da Robert Falcon Scott, nel 1910, per il ruolo di assistente biologo. Il trauma di ritrovare Scott e i membri della spedizione morti fu talmente doloroso che Cherry-Garrard, già affetto da sindrome “bipolare”, fu poi afflitto da un disagio psichico per tutta la vita e da un grave attacco di catatonia nei suoi anni maturi. Sopravvivere a quell’avventura ha significato portare con sé l’ombra, lo spettro del senso di colpa, di non aver potuto salvare le vite di quegli uomini. Ma la tragica storia di Sir Robert Falcon Scott diventa il fulcro di una vicenda attualissima che Benedicta Froelich affida alla voce e allo sguardo di Frida, anche lei afflitta da disturbo bipolare, che scopre, leggendo il giornale, la storica avventura di un secolo prima.


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