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Francesco De Nicola ci parla del libro di Vincenzo Gueglio 'Carlo Bo, agonista'
 di marted 22 dicembre 2020
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«Vincenzo Gueglio svolge la propria "esplorazione di Bo", come la chiama, spesso in forma dialogica con il professore: verso il quale mostra un rispetto deferente che non gli impedisce di manifestare, quando gli sembri il caso, il proprio dissenso; anche netto: a proposito di Guido Gozzano, ad esempio. Pagina dopo pagina la conversazione ideale tra Gueglio e Bo, del quale è sottolineata “l’ansia di dialogo”, affronta problemi estetici, esistenziali e religiosi del Novecento evitando sempre il giudizio categorico e assoluto, nella comune consapevolezza che “il poeta non è chi sa, ma tenta di sapere”, con profonde e assai plausibili osservazioni filosofiche che tendono a identificare, pur tra dubbi e incertezze, il significato della letteratura. Con questo libro fatto di opinioni a confronto, di rispetto delle idee e delle persone, Vincenzo Gueglio, col supporto di una preparazione letteraria e filosofica profondissima e con un felice ricorso all’ironia, offre finalmente un ritratto credibile di Carlo Bo come intellettuale di levatura europea e come uomo, aiutandoci a comprenderne in profondità il pensiero, sempre vivace, appassionato e libero, la sua “continua ricerca del proprio errore” come osserva Gueglio, per il quale Bo è un “maestro di verità, spirito ostinato e sofferente, della sparuta e disperata razza di quelli che al tempo antico scommettevano la propria vita sul senso e la virtù della parola”. Anche se, aggiunge amaramente il coprotagonista di questo intenso e sapiente libro, “i maestri di verità vengono volentieri ridotti al silenzio”».


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