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La caccia al tesoro di Narciso
L'Adige di gioved 24 marzo 2022
Immergersi nelle pagine dei romanzi di Giancarlo Narciso significa accettare il patto di un viaggio senza la certezza del ritorno. E accettare di accompagnare...

di M.B.
Immergersi nelle pagine dei romanzi di Giancarlo Narciso significa accettare il patto di un viaggio senza la certezza del ritorno. E accettare di accompagnare protagonisti- awenturieri, pronti a tutto pur di cogliere l'occasione della vita. Che però potrebbe anche diventare la via più breve per la morte. L'avventuriero di Narciso accetta il rischio. E spesso lo fa per un motivo di sopravvivenza, di urgenza, per star vicino a una donna o semplicemente per non lavorare, alla ricerca del colpo gobbo che valga per sempre. I suoi personaggi sembrano un po' i guidatori di camion del film "Vite vendute", che accettano di trasportare due autocarri carichi di nitroglicerina: la prospettiva è un po' di denaro, il rischio è di esplodere a ogni buca. In questi giorni è stato ripubblicato "I guardiani di Wirikuta", il primo romanzo di Narciso uscito nel 1994 per i tipi della casa editrice Granata Press fondata da Luigi Bernardi. Ora si ripresenta nelle vesti dell'editore Oltre per raccontare la caccia di un tesoro. Perse>naggio principale è l'italiano Antonio Balestrieri, che dovrà vedersela con nemici non meno pericolosi di lui. È l'ultimo atto di una ossessiva caccia all'uomo lungo le piste del Messico che conduce il protagonista in una inospitale ghost town, sperduta fra le valli della sierra, in quell'area che gli indios Huicholes chiamano Wirikuta. Balestrieri ripartirebbe subito se non fosse trattenuto dall'inquietante presenza di Amanda, sua affascinante quanto enigmatica vicina di stanza. Poi, nella città isolata, si insinua il miraggio di un tesoro nascosto. E gli spettri di un' antica leggenda si animano, spingendo il protagonista verso la fine del gioco. Autore dalla cifra internazionale, nata da un'esistenza vissuta in giro per il mondo, Narciso ha vinto sia il premio Tedeschi (1998 con "Singapore Sling") che il premio Scerbanenco (2006 con "Incontro a Daunanda") e con questo avvincente romanzo ci porta sulle orme della migliore tradizione di scrittori come B. Traven e Desmond Bagley.


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L'Adige - gioved 24 marzo 2022
Immergersi nelle pagine dei romanzi di Giancarlo Narciso significa accettare il patto di un viaggio senza la certezza del ritorno. E accettare di accompagnare...

di M.B.
Immergersi nelle pagine dei romanzi di Giancarlo Narciso significa accettare il patto di un viaggio senza la certezza del ritorno. E accettare di accompagnare protagonisti- awenturieri, pronti a tutto pur di cogliere l'occasione della vita. Che però potrebbe anche diventare la via più breve per la morte. L'avventuriero di Narciso accetta il rischio. E spesso lo fa per un motivo di sopravvivenza, di urgenza, per star vicino a una donna o semplicemente per non lavorare, alla ricerca del colpo gobbo che valga per sempre. I suoi personaggi sembrano un po' i guidatori di camion del film "Vite vendute", che accettano di trasportare due autocarri carichi di nitroglicerina: la prospettiva è un po' di denaro, il rischio è di esplodere a ogni buca. In questi giorni è stato ripubblicato "I guardiani di Wirikuta", il primo romanzo di Narciso uscito nel 1994 per i tipi della casa editrice Granata Press fondata da Luigi Bernardi. Ora si ripresenta nelle vesti dell'editore Oltre per raccontare la caccia di un tesoro. Perse>naggio principale è l'italiano Antonio Balestrieri, che dovrà vedersela con nemici non meno pericolosi di lui. È l'ultimo atto di una ossessiva caccia all'uomo lungo le piste del Messico che conduce il protagonista in una inospitale ghost town, sperduta fra le valli della sierra, in quell'area che gli indios Huicholes chiamano Wirikuta. Balestrieri ripartirebbe subito se non fosse trattenuto dall'inquietante presenza di Amanda, sua affascinante quanto enigmatica vicina di stanza. Poi, nella città isolata, si insinua il miraggio di un tesoro nascosto. E gli spettri di un' antica leggenda si animano, spingendo il protagonista verso la fine del gioco. Autore dalla cifra internazionale, nata da un'esistenza vissuta in giro per il mondo, Narciso ha vinto sia il premio Tedeschi (1998 con "Singapore Sling") che il premio Scerbanenco (2006 con "Incontro a Daunanda") e con questo avvincente romanzo ci porta sulle orme della migliore tradizione di scrittori come B. Traven e Desmond Bagley.


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