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In ricordo del poeta e amico istriano Gianclaudio de Angelini
Abitare di gioved 9 giugno 2022
Lo so bisogna andare avanti
ma ostinato come un mulo
io resto in questa strada
(da Echi di una terra profonda)

di Marino Micich

(da Echi di una terra profonda)

Si è spento a Roma dopo brevissima malattia il nostro Gianclaudio de Angelini (1950-2022), esule da Rovigno d’Istria.

Gianclaudio aveva solo due anni quando con la famiglia giunse profugo a Gaeta nella Caserma “Enrico Cosenz”. Dopodiché intorno al 1954 si stabilì a Roma, in zona Cinecittà. In quegli anni perse il padre per un male incurabile, un dolore che seppe sublimare in alcune sue poesie composte in età adulta.

Nel 1958, sua madre Pasqualina riuscì a ottenere un piccolo alloggio al Villaggio Giuliano Dalmata di Roma  (in zona EUR-Laurentina) e da allora il destino di Gianclaudio si legò indissolubilmente alla comunità giuliano-dalmata di Roma.

L’attività artistica di Gianclaudio è stata raccolta l’anno scorso in un bel volume di poesie “Gli occhi di Lavinia” (Oltre edizioni, 2021) grazie all’interessamento dello scrittore fiumano Diego Zandel. Non c’è stato il tempo di promuovere con Gianclaudio il suo recente libro, preziosa raccolta di ricordi e riflessioni di una vita. Programmavo con lui di compiere il prossimo autunno un viaggio a Rovigno, Pola, Fiume e Zara, per presentarlo nelle nostre comunità presenti in quelle città.

Il destino, però, ha sancito diversamente indicando una via a noi oscura e imperscrutabile.

Gianclaudio avevo vinto il premio di Poesia Vernacolare “Laurentum” nel 1997 e nello stesso anno pubblicò insieme all’amico Marino Micich un volumetto di poesie dal titolo “Poesia dell’esodo a due voci”. Nel 2010 fece seguito la sua prima raccolta poetica “Zbreinduli de biechi-Brandelli di stracci” che vinse, successivamente, il primo premio della sezione poesia del concorso letterario “Loris Tanzella”, indetto dall’Ass.ne Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia-Comitato di Verona.

Cultore dell’espressione ermetica in poesia compose in stile “Haiku” alcune poesie poi pubblicate nella collana H

Gianclaudio è stato anche molto attivo nel mondo associativo dell’esodo giuliano-dalmata, ricoprendo la carica di vice-presidente dell’Associazione per la cultura fiumana istriana e dalmata nel Lazio, consigliere della Società di Studi Fiumani e quindi di consigliere dell’Ass.ne Venezia Giulia e Dalmazia di Roma. Inoltre è stato co-fondatore  della Mailing List Histria nonché ideatore del premio letterario indetto per gli studenti della minoranza italiana in Istria. Dal 2018 redattore del giornale “La Voce della Famìa Ruvignisa”  Molto interessante e ricca la sua attività di conferenziere in vari circoli culturali e nelle scuole. Convinto assertore della cultura del dialogo con la terra di origine ha partecipato a numerose conferenze in vari ambiti, organizzate dall’Archivio Museo storico di Fiume-Società di Studi Fiumani e dall’Anvgd di Roma, dedicate a questo argomento sin dal 1998.

Con la scomparsa di Gianclaudio ci è venuto a mancare, un amico sincero,  una voce limpida e nostalgica della nostra cultura trapiantata a Roma; ma con le sue opere, ne siamo certi, egli continuerà ad ispirare negli anni a venire la conoscenza e l’amore per la terra istriana alle generazioni future. Che la terra ti sia lieve, caro Amico di tutti noi.

anami (Edizioni della Sera).


 



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Abitare - gioved 9 giugno 2022
Lo so bisogna andare avanti
ma ostinato come un mulo
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di Marino Micich

(da Echi di una terra profonda)

Si è spento a Roma dopo brevissima malattia il nostro Gianclaudio de Angelini (1950-2022), esule da Rovigno d’Istria.

Gianclaudio aveva solo due anni quando con la famiglia giunse profugo a Gaeta nella Caserma “Enrico Cosenz”. Dopodiché intorno al 1954 si stabilì a Roma, in zona Cinecittà. In quegli anni perse il padre per un male incurabile, un dolore che seppe sublimare in alcune sue poesie composte in età adulta.

Nel 1958, sua madre Pasqualina riuscì a ottenere un piccolo alloggio al Villaggio Giuliano Dalmata di Roma  (in zona EUR-Laurentina) e da allora il destino di Gianclaudio si legò indissolubilmente alla comunità giuliano-dalmata di Roma.

L’attività artistica di Gianclaudio è stata raccolta l’anno scorso in un bel volume di poesie “Gli occhi di Lavinia” (Oltre edizioni, 2021) grazie all’interessamento dello scrittore fiumano Diego Zandel. Non c’è stato il tempo di promuovere con Gianclaudio il suo recente libro, preziosa raccolta di ricordi e riflessioni di una vita. Programmavo con lui di compiere il prossimo autunno un viaggio a Rovigno, Pola, Fiume e Zara, per presentarlo nelle nostre comunità presenti in quelle città.

Il destino, però, ha sancito diversamente indicando una via a noi oscura e imperscrutabile.

Gianclaudio avevo vinto il premio di Poesia Vernacolare “Laurentum” nel 1997 e nello stesso anno pubblicò insieme all’amico Marino Micich un volumetto di poesie dal titolo “Poesia dell’esodo a due voci”. Nel 2010 fece seguito la sua prima raccolta poetica “Zbreinduli de biechi-Brandelli di stracci” che vinse, successivamente, il primo premio della sezione poesia del concorso letterario “Loris Tanzella”, indetto dall’Ass.ne Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia-Comitato di Verona.

Cultore dell’espressione ermetica in poesia compose in stile “Haiku” alcune poesie poi pubblicate nella collana H

Gianclaudio è stato anche molto attivo nel mondo associativo dell’esodo giuliano-dalmata, ricoprendo la carica di vice-presidente dell’Associazione per la cultura fiumana istriana e dalmata nel Lazio, consigliere della Società di Studi Fiumani e quindi di consigliere dell’Ass.ne Venezia Giulia e Dalmazia di Roma. Inoltre è stato co-fondatore  della Mailing List Histria nonché ideatore del premio letterario indetto per gli studenti della minoranza italiana in Istria. Dal 2018 redattore del giornale “La Voce della Famìa Ruvignisa”  Molto interessante e ricca la sua attività di conferenziere in vari circoli culturali e nelle scuole. Convinto assertore della cultura del dialogo con la terra di origine ha partecipato a numerose conferenze in vari ambiti, organizzate dall’Archivio Museo storico di Fiume-Società di Studi Fiumani e dall’Anvgd di Roma, dedicate a questo argomento sin dal 1998.

Con la scomparsa di Gianclaudio ci è venuto a mancare, un amico sincero,  una voce limpida e nostalgica della nostra cultura trapiantata a Roma; ma con le sue opere, ne siamo certi, egli continuerà ad ispirare negli anni a venire la conoscenza e l’amore per la terra istriana alle generazioni future. Che la terra ti sia lieve, caro Amico di tutti noi.

anami (Edizioni della Sera).


 



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