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Recensione *Poesie scelte* di Florbela Espanca
I gufi narranti di domenica 2 luglio 2023
Prima di entrare tra le poesie dell’autrice č giusto, per chi non la conoscesse, spendere due righe sulla figura di Florbela Espanca, anche se si potrebbe scrivere...

di Valentina Accordino
Prima di entrare tra le poesie dell’autrice è giusto, per chi non la conoscesse, spendere due righe sulla figura di Florbela Espanca, anche se si potrebbe scrivere un libro sul suo conto, se già non fosse stato scritto.

Un animo tormentato che non ha trovato la sua giusta dimensione neanche davanti al riconoscimento “internazionale” della sua poesia, cosa che a pochi capita in vita.

Florbela nasce in una piccola cittadina del Portogallo nel 1894 e nel corso della sua breve vita ha dovuto convivere con una situazione politica a dir poco complicata, che assieme alle sue vicissitudini familiari prima, e amorose poi, la renderanno sensibile al punto da sentire addosso sofferenze che per i più erano prive di senso.

Quella che propone la casa editrice Oltre è un volume di 50 poesie scelte con testo portoghese a fronte, in modo da permettere chi ne è capace, di leggere i versi direttamente dalla penna della poetessa, senza dover ricorrere alla preziosa traduzione di Danila Boggiano, alla quale vanno i miei complimenti.

Il filo conduttore delle poesie è la “suadade”.

Questa è una caratteristica spirituale del Popolo portoghese, ricorrente in letteratura, è un sentimento che si trova a metà strada fra la nostalgia e la malinconia che rivive nei ricordi.

Già dalla prima poesia l’autrice chiede empatia e mette a nudo il suo animo tormentato da un amore perduto che la condanna a  notti silenziose.

Quell’amore che abbagliava come il sole ma poi l’ha ridotta ad un Mar Morto senza correnti, né onde né porto.

La primavera che faceva nascere le rose lascia spazio al senso di abbandono, trasformandola in un’arida  brughiera che vede scorrere la vita come acqua che fugge.

Queste parole sono esplicative di una visione effimera dell’amore visto come qualcosa di profondamente intenso ma destinato a finire, a dissolversi come fumo tra le dita.

Personalmente credo che queste rime trasudino  emozioni condivise, d’altronde chi di noi non ha provato almeno una volta nella vita quel senso d’abbandono che lascia l’amaro in bocca e indurisce un po’ il cuore?

Una scrittura appassionata e incalzante che tocca le corde più intime di tutti coloro che hanno avuto il privilegio e la condanna d’ amare e che assumono anche maggior emozione se pensiamo che Florbela sceglie di uccidersi con i farmaci all’età di trentasei anni organizzando tutto affinché nessuno potesse salvarla, esattamente il giorno del suo trentaseiesimo compleanno.

 

La prefazione e la traduzione sono a cura di Daniela Boggiano, il libro è edito dalla casa editrice “Oltre”, prima edizione del maggio 2023.



leggi l'articolo integrale su I gufi narranti
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I gufi narranti - domenica 2 luglio 2023
Prima di entrare tra le poesie dell’autrice č giusto, per chi non la conoscesse, spendere due righe sulla figura di Florbela Espanca, anche se si potrebbe scrivere...

di Valentina Accordino
Prima di entrare tra le poesie dell’autrice è giusto, per chi non la conoscesse, spendere due righe sulla figura di Florbela Espanca, anche se si potrebbe scrivere un libro sul suo conto, se già non fosse stato scritto.

Un animo tormentato che non ha trovato la sua giusta dimensione neanche davanti al riconoscimento “internazionale” della sua poesia, cosa che a pochi capita in vita.

Florbela nasce in una piccola cittadina del Portogallo nel 1894 e nel corso della sua breve vita ha dovuto convivere con una situazione politica a dir poco complicata, che assieme alle sue vicissitudini familiari prima, e amorose poi, la renderanno sensibile al punto da sentire addosso sofferenze che per i più erano prive di senso.

Quella che propone la casa editrice Oltre è un volume di 50 poesie scelte con testo portoghese a fronte, in modo da permettere chi ne è capace, di leggere i versi direttamente dalla penna della poetessa, senza dover ricorrere alla preziosa traduzione di Danila Boggiano, alla quale vanno i miei complimenti.

Il filo conduttore delle poesie è la “suadade”.

Questa è una caratteristica spirituale del Popolo portoghese, ricorrente in letteratura, è un sentimento che si trova a metà strada fra la nostalgia e la malinconia che rivive nei ricordi.

Già dalla prima poesia l’autrice chiede empatia e mette a nudo il suo animo tormentato da un amore perduto che la condanna a  notti silenziose.

Quell’amore che abbagliava come il sole ma poi l’ha ridotta ad un Mar Morto senza correnti, né onde né porto.

La primavera che faceva nascere le rose lascia spazio al senso di abbandono, trasformandola in un’arida  brughiera che vede scorrere la vita come acqua che fugge.

Queste parole sono esplicative di una visione effimera dell’amore visto come qualcosa di profondamente intenso ma destinato a finire, a dissolversi come fumo tra le dita.

Personalmente credo che queste rime trasudino  emozioni condivise, d’altronde chi di noi non ha provato almeno una volta nella vita quel senso d’abbandono che lascia l’amaro in bocca e indurisce un po’ il cuore?

Una scrittura appassionata e incalzante che tocca le corde più intime di tutti coloro che hanno avuto il privilegio e la condanna d’ amare e che assumono anche maggior emozione se pensiamo che Florbela sceglie di uccidersi con i farmaci all’età di trentasei anni organizzando tutto affinché nessuno potesse salvarla, esattamente il giorno del suo trentaseiesimo compleanno.

 

La prefazione e la traduzione sono a cura di Daniela Boggiano, il libro è edito dalla casa editrice “Oltre”, prima edizione del maggio 2023.



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