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Favole della notte di Melina Scalise: limmaginazione come possibilit di trasformare il proprio mondo
Metropolitan Magazine di sabato 7 ottobre 2023
Edito Tpffer per OltreEdizioni, (2022 pp. 106), Favole della notte di Melina Scalise, con le illustrazioni di Francesca Magro, un libro che interseca la percezione emotiva allarte figurativa evocando riflessioni e ispirazioni originate nella sfera del sensibile. In ogni dimensione della Letteratura per lInfanzia, limportanza della fantasia fondamentale; limmaginazione crea il proprio mondo e, soprattutto, suggerisce soluzioni

di Stella Grillo

Favole nella notte, il mondo simbolico della fantasticheria come riappropriazione del presente

Favole della notte
Photo Credits: Profilo Twitter ufficiale di Melina Scalise

Melina Scalise scrive Favole della notte durante il periodo della pandemia; quando tutto il mondo sembra essere sospeso in una dimensione distopica l’autrice, ogni notte, scrive una favola da pubblicare sui social e mandare agli amici. Spesso si pensa che il genere letterario favolistico sia un’esclusiva dei lettori più piccoli, tuttavia Favole della notte non è propriamente una raccolta di favole o fiabe per bambini; Melina Scalise scandaglia l’animo umano facendo sì che il lettore si ponga delle domande, e le bellissime illustrazioni di Francesca Magro contribuiscono alla narrazione in quanto non sono statiche o di mera natura ornamentale ma raccontano, anch’esse, una storia corredata alla scrittura piacevole che incentiva lettori grandi e piccoli a porsi delle domande. Psicologia, fantasia e filosofia si intersecano nelle quaranta favole della raccolta di Melina Scalise abbattendo la falsa ideologia che vuole questo genere letterario come esclusivo e confinato alla dimensione infantile.

Nel volume di Melina Scalise il filo conduttore di ogni favola presentata è l’immaginazione: appropriarsi di quella dimensione fantastica dell’infanzia che crescendo, inevitabilmente, si va a perdere. Il mondo simbolico della fantasticheria è determinante per fronteggiare situazioni di vita presenti. Gianni Rodari, pedagogista, maestro e autore fra i più prolifici della letteratura per l’infanzia, è stato fra i primi a vedere nella fantasia l’atto creativo per giungere alla maturità adulta. L’atto immaginativo non è vuota fantasticheria nè ozio; l’immaginazione è condizione determinante per l’apprendimento. Per Rodari la fiaba è il campo della fantasia e delle possibilità:

”La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo.”

Favole della notte di Melina Scalise riprende, in questo caso, la filosofia di Rodari: godersi e gustare il quotidiano attraverso l’immaginazione, unica forma di libertà che aiuta a trasformare il proprio mondo.

 

Fiabe e favole, un’esplorazione del possibile

Ogni fiaba, o favola che sia, è uno scrigno schiuso sulla fantasia che rimane in attesa di essere aperto, da piccoli lettori ma anche da adulti. Il messaggio di Favole nella notte esorta all’impiego dell’immaginazione come elaborazione del contesto, delle emozioni personali, della valutazione della propria interiorità. Ogni favola esplora il mondo del possibile dove attraverso una riacquisizione della libertà si verifica una completa trasformazione del mondo; ecco che gli animali di Esopo e Fedro, per esempio, parlano mentre gli oggetti magici di Andersen si animano.

Ma Favole nella notte offre un ulteriore punto di vista: la dimensione magica si può raggiungere anche attraverso oggetti consueti, ponendo la giusta attenzione a ciò di cui ci si circonda. Bruno Bettelheim nel 1976, all’interno del saggio intitolato Il mondo incantato: uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe. spiega come quest’ultime assumano un ruolo pedagogico; la fiaba serve al bambino per riuscire a creare un terreno fertile in modo tale da entrare in contatto con il mondo e a sviluppare la propria personale immaginazione.

Second Betthleim la fiaba comunica a due livelli: alla coscienza, dove il messaggio è captato ed elaborato dal bambino; e all’inconscio, dimensione nel il bambino introietta ciò che ha appreso nel proprio universo simbolico, passaggio fondamentale per la costruzione della propria, unica, personalità.

Si potrebbe considerare questo libro come un testo atto a pungolare la creatività, una sorta di esercizio di immaginazione; attraverso le illustrazioni e la parola scritta il lettore non solo riesce a sperimentare la sua dimensione fantastica ma anche a risvegliare quella fantasia tacita che nel tempo adulto della vita rimane, troppo spesso, placidamente sopita nell’inconscio. 

 

Foto in copertina: leletturediadso.it

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Metropolitan Magazine - sabato 7 ottobre 2023
Edito Tpffer per OltreEdizioni, (2022 pp. 106), Favole della notte di Melina Scalise, con le illustrazioni di Francesca Magro, un libro che interseca la percezione emotiva allarte figurativa evocando riflessioni e ispirazioni originate nella sfera del sensibile. In ogni dimensione della Letteratura per lInfanzia, limportanza della fantasia fondamentale; limmaginazione crea il proprio mondo e, soprattutto, suggerisce soluzioni

di Stella Grillo

Favole nella notte, il mondo simbolico della fantasticheria come riappropriazione del presente

Favole della notte
Photo Credits: Profilo Twitter ufficiale di Melina Scalise

Melina Scalise scrive Favole della notte durante il periodo della pandemia; quando tutto il mondo sembra essere sospeso in una dimensione distopica l’autrice, ogni notte, scrive una favola da pubblicare sui social e mandare agli amici. Spesso si pensa che il genere letterario favolistico sia un’esclusiva dei lettori più piccoli, tuttavia Favole della notte non è propriamente una raccolta di favole o fiabe per bambini; Melina Scalise scandaglia l’animo umano facendo sì che il lettore si ponga delle domande, e le bellissime illustrazioni di Francesca Magro contribuiscono alla narrazione in quanto non sono statiche o di mera natura ornamentale ma raccontano, anch’esse, una storia corredata alla scrittura piacevole che incentiva lettori grandi e piccoli a porsi delle domande. Psicologia, fantasia e filosofia si intersecano nelle quaranta favole della raccolta di Melina Scalise abbattendo la falsa ideologia che vuole questo genere letterario come esclusivo e confinato alla dimensione infantile.

Nel volume di Melina Scalise il filo conduttore di ogni favola presentata è l’immaginazione: appropriarsi di quella dimensione fantastica dell’infanzia che crescendo, inevitabilmente, si va a perdere. Il mondo simbolico della fantasticheria è determinante per fronteggiare situazioni di vita presenti. Gianni Rodari, pedagogista, maestro e autore fra i più prolifici della letteratura per l’infanzia, è stato fra i primi a vedere nella fantasia l’atto creativo per giungere alla maturità adulta. L’atto immaginativo non è vuota fantasticheria nè ozio; l’immaginazione è condizione determinante per l’apprendimento. Per Rodari la fiaba è il campo della fantasia e delle possibilità:

”La fiaba è il luogo di tutte le ipotesi: essa ci può dare delle chiavi per entrare nella realtà per strade nuove, può aiutare il bambino a conoscere il mondo.”

Favole della notte di Melina Scalise riprende, in questo caso, la filosofia di Rodari: godersi e gustare il quotidiano attraverso l’immaginazione, unica forma di libertà che aiuta a trasformare il proprio mondo.

 

Fiabe e favole, un’esplorazione del possibile

Ogni fiaba, o favola che sia, è uno scrigno schiuso sulla fantasia che rimane in attesa di essere aperto, da piccoli lettori ma anche da adulti. Il messaggio di Favole nella notte esorta all’impiego dell’immaginazione come elaborazione del contesto, delle emozioni personali, della valutazione della propria interiorità. Ogni favola esplora il mondo del possibile dove attraverso una riacquisizione della libertà si verifica una completa trasformazione del mondo; ecco che gli animali di Esopo e Fedro, per esempio, parlano mentre gli oggetti magici di Andersen si animano.

Ma Favole nella notte offre un ulteriore punto di vista: la dimensione magica si può raggiungere anche attraverso oggetti consueti, ponendo la giusta attenzione a ciò di cui ci si circonda. Bruno Bettelheim nel 1976, all’interno del saggio intitolato Il mondo incantato: uso, importanza e significati psicoanalitici delle fiabe. spiega come quest’ultime assumano un ruolo pedagogico; la fiaba serve al bambino per riuscire a creare un terreno fertile in modo tale da entrare in contatto con il mondo e a sviluppare la propria personale immaginazione.

Second Betthleim la fiaba comunica a due livelli: alla coscienza, dove il messaggio è captato ed elaborato dal bambino; e all’inconscio, dimensione nel il bambino introietta ciò che ha appreso nel proprio universo simbolico, passaggio fondamentale per la costruzione della propria, unica, personalità.

Si potrebbe considerare questo libro come un testo atto a pungolare la creatività, una sorta di esercizio di immaginazione; attraverso le illustrazioni e la parola scritta il lettore non solo riesce a sperimentare la sua dimensione fantastica ma anche a risvegliare quella fantasia tacita che nel tempo adulto della vita rimane, troppo spesso, placidamente sopita nell’inconscio. 

 

Foto in copertina: leletturediadso.it

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