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giovedģ 8 maggio 2025
Il libro č un viaggio tra la popolazione ucraina travolta dall’invasione russa, con le testimonianze dei sopravvissuti agli eccidi di Bucha e Mariupol...

di Redazione

Il libro è un viaggio tra la popolazione ucraina travolta dall’invasione russa, con le testimonianze dei sopravvissuti agli eccidi di Bucha e Mariupol, di chi vive sotto la costante minaccia dei missili e di chi ha perso un figlio deportato in Russia. Ma accanto al male, emerge anche il bene: il soccorso dei volontari e delle ONG, e l’avvio della ricostruzione nonostante il conflitto. Questo diario-reportage offre uno sguardo che va oltre la cronaca e la politica, concentrandosi sull’umanità ferita ma mai rassegnata. È la voce degli ucraini, ma anche un monito contro la violenza della guerra, la più vasta, profonda e impunita forma di sopraffazione.

L’inverno ucraino è sia metafora che realtà: simbolo del gelo nei cuori di un popolo risvegliato il 24 febbraio 2022 dai suoni di una nuova guerra, l’invasione russa su larga scala del loro Stato indipendente e sovrano. Questo libro raccoglie una trentina di reportage scritti dall’Ucraina invasa, concentrandosi sugli effetti dell’aggressione piuttosto che sulle cause, già ampiamente dibattute altrove. Il primo reportage, scritto il 7 marzo 2022 da Uzhorod (città ucraina dei Carpazi che con i suoi 115.000 abitanti accoglieva già 10.000 sfollati), rivela lo stupore per l’inattesa guerra e la speranza, poi delusa, di una rapida conclusione.

Le storie qui raccolte danno voce ai sopravvissuti, al loro terrore e alle ferite psichiche e psicologiche causate dai bombardamenti. Dietro i nomi ormai familiari di luoghi come Kiev, Bucha, Mariupol, Leopoli, Odessa e Kharkiv, si delineano gli stati d’animo degli abitanti, una vera e propria toponomastica della sofferenza. La morte per mano delle armi diventa una statistica, un fatto definitivo. Ma il tormento dei sopravvissuti genera altrettanto dolore in chi ascolta. Le vite spezzate non possono essere riavute, ma la vita resiste e si rigenera nonostante la guerra.

Andrea Valesini è caporedattore de L’Eco di Bergamo, giornale per il quale ha scritto reportage dai Balcani, da Israele, Gaza, Cisgiordania, Iraq, Africa e America Latina.


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giovedģ 8 maggio 2025
*L’inverno ucraino*, il libro di Andrea Valesini
Il libro č un viaggio tra la popolazione ucraina travolta dall’invasione russa, con le testimonianze dei sopravvissuti agli eccidi di Bucha e Mariupol...

di Redazione

Il libro è un viaggio tra la popolazione ucraina travolta dall’invasione russa, con le testimonianze dei sopravvissuti agli eccidi di Bucha e Mariupol, di chi vive sotto la costante minaccia dei missili e di chi ha perso un figlio deportato in Russia. Ma accanto al male, emerge anche il bene: il soccorso dei volontari e delle ONG, e l’avvio della ricostruzione nonostante il conflitto. Questo diario-reportage offre uno sguardo che va oltre la cronaca e la politica, concentrandosi sull’umanità ferita ma mai rassegnata. È la voce degli ucraini, ma anche un monito contro la violenza della guerra, la più vasta, profonda e impunita forma di sopraffazione.

L’inverno ucraino è sia metafora che realtà: simbolo del gelo nei cuori di un popolo risvegliato il 24 febbraio 2022 dai suoni di una nuova guerra, l’invasione russa su larga scala del loro Stato indipendente e sovrano. Questo libro raccoglie una trentina di reportage scritti dall’Ucraina invasa, concentrandosi sugli effetti dell’aggressione piuttosto che sulle cause, già ampiamente dibattute altrove. Il primo reportage, scritto il 7 marzo 2022 da Uzhorod (città ucraina dei Carpazi che con i suoi 115.000 abitanti accoglieva già 10.000 sfollati), rivela lo stupore per l’inattesa guerra e la speranza, poi delusa, di una rapida conclusione.

Le storie qui raccolte danno voce ai sopravvissuti, al loro terrore e alle ferite psichiche e psicologiche causate dai bombardamenti. Dietro i nomi ormai familiari di luoghi come Kiev, Bucha, Mariupol, Leopoli, Odessa e Kharkiv, si delineano gli stati d’animo degli abitanti, una vera e propria toponomastica della sofferenza. La morte per mano delle armi diventa una statistica, un fatto definitivo. Ma il tormento dei sopravvissuti genera altrettanto dolore in chi ascolta. Le vite spezzate non possono essere riavute, ma la vita resiste e si rigenera nonostante la guerra.

Andrea Valesini è caporedattore de L’Eco di Bergamo, giornale per il quale ha scritto reportage dai Balcani, da Israele, Gaza, Cisgiordania, Iraq, Africa e America Latina.


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