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mercoledģ 15 ottobre 2025
Töpffer-Oltre edizioni presenta Cinquantadue di Beppe Mecconi. Con la prefazione di Prefazione di Vanessa Isoppo, si tratta di una raccolta di cinquantadue racconti sui temi del nostro tempo. Dall’amore, al sociale, all’introspezione, in libreria dal 17 ottobre

di Beppe Mecconi

Cinquantadue sono le settimane in un anno. Cinquantadue sono i rapidi racconti selezionati abbinati ad altrettanti dipinti e disegni, virati in bianco e nero per non distrarre. In questo mondo verboso all’eccesso, ridondante in tutti i campi, nella scrittura, nella pittura, nel teatro, nella vita… ecco finalmente un poco di sintesi planare con leggerezza su temi del nostro tempo, sul sociale, sull’amore, sull’introspezione. Con leggerezza, che non è superficialità, perché il racconto è questo: essenzialità, insegna a togliere. Il racconto è zen.

Dalla Prefazione: Il racconto e l’evoluzione dell’antica “novella”, per esempio quelle de Le mille e una notte o del Decameron del Boccaccio.  Differisce però da questa soprattutto perché il racconto rappresenta una narrazione più riflessiva, in cui spesso è centrale l’analisi di ambienti, personaggi, situazioni, analisi breve, talvolta di una sola pagina. Il linguaggio è preciso e curato in descrizioni e riflessioni, sebbene essenziale, e l’assenza di una cornice narrativa specifica permette, sicuramente nel caso dei testi presenti in questo volume, un’ampia fantasia nell’accoppiamento con un’opera pittorica. Infatti Mecconi non si e limitato a scrivere “nuove novelle”, portando quindi una ventata di novità nel panorama letterario; ha fatto di più, ha associato a ognuna di esse alcune delle sue opere pittoriche in abbinamenti talvolta intuitivi, a volte più introspettivi. Forse è proprio questa la sfida rivolta al lettore: leggere il racconto e “sentire” il disegno abbinato. Apprezzare i motivi per cui risuona in una sorta di comunione con l’artista ma, meglio ancora, indagare dentro di noi quando il disegno ci sembra inappropriato, sebbene non sia mai respingente. O forse sì, per qualcuno un’immagine potrebbe risultare tale, perché l’Arte (perché di Arte si tratta) non arriva a tutti nello stesso modo. Ecco allora che una maschera che si apre su un volto può affascinare al limite della seduzione ma può anche spaventare e disturbare.

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Töpffer-Oltre edizioni presenta Cinquantadue
Töpffer-Oltre edizioni presenta Cinquantadue di Beppe Mecconi. Con la prefazione di Prefazione di Vanessa Isoppo, si tratta di una raccolta di cinquantadue racconti sui temi del nostro tempo. Dall’amore, al sociale, all’introspezione, in libreria dal 17 ottobre

di Beppe Mecconi

Cinquantadue sono le settimane in un anno. Cinquantadue sono i rapidi racconti selezionati abbinati ad altrettanti dipinti e disegni, virati in bianco e nero per non distrarre. In questo mondo verboso all’eccesso, ridondante in tutti i campi, nella scrittura, nella pittura, nel teatro, nella vita… ecco finalmente un poco di sintesi planare con leggerezza su temi del nostro tempo, sul sociale, sull’amore, sull’introspezione. Con leggerezza, che non è superficialità, perché il racconto è questo: essenzialità, insegna a togliere. Il racconto è zen.

Dalla Prefazione: Il racconto e l’evoluzione dell’antica “novella”, per esempio quelle de Le mille e una notte o del Decameron del Boccaccio.  Differisce però da questa soprattutto perché il racconto rappresenta una narrazione più riflessiva, in cui spesso è centrale l’analisi di ambienti, personaggi, situazioni, analisi breve, talvolta di una sola pagina. Il linguaggio è preciso e curato in descrizioni e riflessioni, sebbene essenziale, e l’assenza di una cornice narrativa specifica permette, sicuramente nel caso dei testi presenti in questo volume, un’ampia fantasia nell’accoppiamento con un’opera pittorica. Infatti Mecconi non si e limitato a scrivere “nuove novelle”, portando quindi una ventata di novità nel panorama letterario; ha fatto di più, ha associato a ognuna di esse alcune delle sue opere pittoriche in abbinamenti talvolta intuitivi, a volte più introspettivi. Forse è proprio questa la sfida rivolta al lettore: leggere il racconto e “sentire” il disegno abbinato. Apprezzare i motivi per cui risuona in una sorta di comunione con l’artista ma, meglio ancora, indagare dentro di noi quando il disegno ci sembra inappropriato, sebbene non sia mai respingente. O forse sì, per qualcuno un’immagine potrebbe risultare tale, perché l’Arte (perché di Arte si tratta) non arriva a tutti nello stesso modo. Ecco allora che una maschera che si apre su un volto può affascinare al limite della seduzione ma può anche spaventare e disturbare.

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