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Una passeggiata fiorentina nelle pagine di Ilaria Guidantoni
L'ORA DI OTTAWA di luned 11 gennaio 2016
«Viaggio di ritorno - Firenze si racconta» di Ilaria Guidantoni

"La vita spesso ci riporta al punto di partenza": sono parole autografe della giornalista e scrittrice Ilaria Guidantoni che ben riassumono il contenuto della sua ultima fatica letteraria dal titolo "Viaggio di ritorno - Firenze si racconta", uscito il mese scorso per i tipi di Oltre Edizioni. Il viaggio dell'autrice è un ritorno alla sua città natale, Firenze, da cui è partita bambina verso il Nord Italia, serbando nel cuore un senso di malinconia e un desiderio di fuga. E allora, ecco la “preziosa” Firenze, che nella sua storia è passata da indiscussa culla del Rinascimento a città ripiegata su se stessa, con lo sguardo sempre rivolto a un glorioso passato, che rivive nei musei e nei palazzi, oggi piena di turisti più che di cittadini, con la voglia di tornare a essere capitale, crocevia di genti e culture. Questa è la Firenze narrata da Ilaria Guidantoni, suo malgrado “strappata” troppo presto alla sua amata città. È il suo viaggio di ritorno, dopo aver vagato a lungo nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. La sua vuole essere una vera e propria passeggiata a braccetto con il lettore, alla riscoperta di luoghi da lei conosciuti in tenera età oppure vissuti attraverso i racconti di parenti e amici, una passeggiata lunga un secolo, iniziando dal 1913, data di nascita della nonna dell'autrice, ma anche dello scrittore Vasco Pratolini, fino ad arrivare ai giorni nostri, al 2013. Quindi nelle pagine vergate dalla scrittrice, che da Firenze si trasferì a Milano per impegni professionali del padre, si susseguono oltre quaranta istantanee in un ritmo incalzante e sempre accattivante, episodi tra fantasia, cronache, letteratura e aneddoti, che raccontano Firenze, soprattutto attraverso incontri, vita quotidiana, quartieri popolari e nobiltà della città più aristocratica Una passeggiata fiorentina nelle pagine di Ilaria Guidantoni Ilaria Guidantoni d’Europa, personaggi famosi e ricordi familiari di una viaggiatrice fiorentina. Il percorso cambia da musicale a letterario e diventa soprattutto gastronomico, tra cibi caratteristici, luoghi d’aggregazione sociale e l’immancabile mercato centrale, tra feste e ricorrenze piene di emozioni. Una lettura da non perdere per fiorentini e non. Ilaria Guidantoni è una giornalista e scrittrice fiorentina che vive tra Roma, Milano, la Toscana e Tunisi. Laureata in Filosofa teoretica all’Università Cattolica di Milano, si occupa di Mediterraneo e cultura araba nei paesi francofoni: multiculturalità, dialogo tra le religioni, movimenti femminili, corporeità e tradizioni alimentari nel Mediterraneo. È direttore responsabile del quotidiano culturale on line Saltinaria.it.

Nicoletta Curradi

[leggi l'articolo originale su L'ora di Ottawa]


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L'ORA DI OTTAWA - luned 11 gennaio 2016
«Viaggio di ritorno - Firenze si racconta» di Ilaria Guidantoni

"La vita spesso ci riporta al punto di partenza": sono parole autografe della giornalista e scrittrice Ilaria Guidantoni che ben riassumono il contenuto della sua ultima fatica letteraria dal titolo "Viaggio di ritorno - Firenze si racconta", uscito il mese scorso per i tipi di Oltre Edizioni. Il viaggio dell'autrice è un ritorno alla sua città natale, Firenze, da cui è partita bambina verso il Nord Italia, serbando nel cuore un senso di malinconia e un desiderio di fuga. E allora, ecco la “preziosa” Firenze, che nella sua storia è passata da indiscussa culla del Rinascimento a città ripiegata su se stessa, con lo sguardo sempre rivolto a un glorioso passato, che rivive nei musei e nei palazzi, oggi piena di turisti più che di cittadini, con la voglia di tornare a essere capitale, crocevia di genti e culture. Questa è la Firenze narrata da Ilaria Guidantoni, suo malgrado “strappata” troppo presto alla sua amata città. È il suo viaggio di ritorno, dopo aver vagato a lungo nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. La sua vuole essere una vera e propria passeggiata a braccetto con il lettore, alla riscoperta di luoghi da lei conosciuti in tenera età oppure vissuti attraverso i racconti di parenti e amici, una passeggiata lunga un secolo, iniziando dal 1913, data di nascita della nonna dell'autrice, ma anche dello scrittore Vasco Pratolini, fino ad arrivare ai giorni nostri, al 2013. Quindi nelle pagine vergate dalla scrittrice, che da Firenze si trasferì a Milano per impegni professionali del padre, si susseguono oltre quaranta istantanee in un ritmo incalzante e sempre accattivante, episodi tra fantasia, cronache, letteratura e aneddoti, che raccontano Firenze, soprattutto attraverso incontri, vita quotidiana, quartieri popolari e nobiltà della città più aristocratica Una passeggiata fiorentina nelle pagine di Ilaria Guidantoni Ilaria Guidantoni d’Europa, personaggi famosi e ricordi familiari di una viaggiatrice fiorentina. Il percorso cambia da musicale a letterario e diventa soprattutto gastronomico, tra cibi caratteristici, luoghi d’aggregazione sociale e l’immancabile mercato centrale, tra feste e ricorrenze piene di emozioni. Una lettura da non perdere per fiorentini e non. Ilaria Guidantoni è una giornalista e scrittrice fiorentina che vive tra Roma, Milano, la Toscana e Tunisi. Laureata in Filosofa teoretica all’Università Cattolica di Milano, si occupa di Mediterraneo e cultura araba nei paesi francofoni: multiculturalità, dialogo tra le religioni, movimenti femminili, corporeità e tradizioni alimentari nel Mediterraneo. È direttore responsabile del quotidiano culturale on line Saltinaria.it.

Nicoletta Curradi

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07/10/2024

Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

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