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Marise Ferro
La guerra stupida

a cura di Francesca Irene Sensini

La guerra è stupida è un originale romanzo di testimonianza del decennio 1935-1945 e insieme un coraggioso atto di accusa contro la guerra. Opera di una intellettuale che prova un “orrore raziocinante” per la violenza, La guerra è stupida è fin dal titolo un’asserzione polemica contro la guerra, filtrata attraverso l’esperienza autobiografica. Quest’esperienza è anche un viaggio di fuga dalla guerra e di esplorazione della memoria – da Londra a Milano, da Sestri Levante a Ventimiglia, da Rivanazzano, in provincia di Pavia, a Valbrona, vicino a Como – che offre al lettore vivissime scene di vita quotidiana in un tempo di paura e incertezze, dove tuttavia la singola presenza, essere umano, animale, oggetto, dettaglio di luce o paesaggio, si carica di presagi alimentando il mistero della vita e il suo fascino.


Ufficio Stampa
Rassegna Stampa
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Marchio editoriale
Gammarò edizioni
Pubblicato il 07/11/2020
pagine: 246
formato: cm. 14 x 21
copertina: paperback — brossura
collana: I CLASSICI
genere: Narrativa
tag: #libri #books #antropologia #letteratura #narrativa
ISBN: 9788899415891

Prezzo di copertina € 18.00
Prezzo promozionale € 17.10
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La guerra è stupida è un originale romanzo di testimonianza del decennio 1935-1945 e insieme un coraggioso atto di accusa contro la guerra. Opera di una intellettuale che prova un “orrore raziocinante” per la violenza, La guerra è stupida è fin dal titolo un’asserzione polemica contro la guerra, filtrata attraverso l’esperienza autobiografica. Quest’esperienza è anche un viaggio di fuga dalla guerra e di esplorazione della memoria – da Londra a Milano, da Sestri Levante a Ventimiglia, da Rivanazzano, in provincia di Pavia, a Valbrona, vicino a Como – che offre al lettore vivissime scene di vita quotidiana in un tempo di paura e incertezze, dove tuttavia la singola presenza, essere umano, animale, oggetto, dettaglio di luce o paesaggio, si carica di presagi alimentando il mistero della vita e il suo fascino.


L'AUTRICE
Marise Ferro
. Scrittrice, traduttrice (Mauriac, Balzac, Daudet, Proust, ecc.), collaboratrice di quotidiani e riviste ("La Stampa", "Stampa Sera", "Le Grandi firme", "Pan", "la Fiera letteraria"). Ha vissuto a Bologna, Roma, Londra, Milano. Sposata con Guido Piovene e successivamente con Carlo Bo. Il tema centrale della sua opera di narratrice la condizione femminile in un mondo dominato dalla violenza. I suoi libri, da Disordine (Milano, Mondadori, 1932) a Memoria d'Irene (Milano, Ultra, 1944), fino a La violenza (Milano, Mondadori, 1967) e all'ultimo, La sconosciuta (Milano, Rizzoli, 1978), pur senza un legame apparente tendono a costituire, per la presenza insistente di un medesimo personaggio femminile, una sorta di ciclo.

(Ventimiglia 1907 - Sestri Levante 1991)

Gammarò edizioni
Pubblicato il 07/11/2020
pagine: 246
formato: cm. 14 x 21
copertina: paperback — brossura
collana: I CLASSICI
genere: Narrativa
tag: #libri #books #antropologia #letteratura #narrativa
ISBN: 9788899415891

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04/10/2024

Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

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