Ha scritto il critico Sergio Pent che Diego Zandel è "uno scrittore che sa rinnovare certe pieghe della letteratura cosiddetta di confine, ma con ampie falcate in una dimensione internazionale che è ancora poco di casa in Italia". Che sia così lo dimostrano anche i sette racconti qui riuniti, i cui riferimenti sono realtà di diverso ambito geopolitico - il rapporto palestinese/israeliano in Il fratello,la Grecia del post-colonnelli in La vendetta, la Romania di Ceausescu in Il console romeno, il mediterraneo in Duca Lamberti in crociera - mentre, pur ambientati in Italia, altri racconti si occupano di quelle frontiere che attraversano la nostra coscienza, in una dimensione fortemente noir come in In memoriam e Traguardo di sangue, con l'unica eccezione dello spiazzante Rosa shocking. I racconti qui riuniti, sono stati scritti in tempi diversi e, perciò, diversi nelle motivazioni che li hanno ispirati così come nei contesti, sono la testimonianza che, quando uno scrittore è dotato di una forte impronta caratteriale, ritrova sempre nei materiali di cui si serve una unità difondo che costituisce la sua personale cifra narrativa.
Diego Zandel nato nel campo profughi di Servigliano da genitori fiumani nel 1948.
È autore dei romanzi Massacro per un presidente (Mondadori, 1981), Una storia istriana (Rusconi, 1987, Finalista Premio Napoli 1987), Crociera di sangue (Mondadori,1993), Operazione Venere (Mondadori, 1996), I confini dell'odio (Aragno, 2002 e Gammarò 2022), L'uomo di Kos (Hobby&Work, 2004), Il fratello greco (Hacca, 2010), I testimoni muti (Mursia, 2011), Essere Bob Lang (Hacca, 2012), Il Console romeno (2013, Oltre edizioni). Con Giacomo Scotti ha scritto Invito alla lettura di Andric (Mursia, 1981). Suoi racconti compaiono in diverse antologie. È tradotto in Grecia e Croazia.