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Silvano Benedetti
Guglielmo Marconi e la Marina italiana
Storia di un legame indissolubile

Tutto è stato già scritto sulla vita di Guglielmo Marconi, dalla sua nascita il 25 aprile 1874 a Bologna, fino alla sua morte a Roma il 20 luglio 1937; per questo, senza entrare eccessivamente negli aspetti più tecnici dei suoi studi e delle sue scoperte, il testo presenta i cardini che hanno determinato la grandezza di Marconi come scienziato e sperimentatore: la formazione scientifica, come giunse per primo al traguardo della telegrafia senza fili, superando personaggi ben più titolati e affermati di lui, come le sue ricerche siano sempre state un passo avanti agli altri scienziati, fino allo studio delle onde radar poco prima della sua morte, avvenuta a soli 63 anni.

La vera novità di questo saggio è fondata sugli straordinari rinvenimenti di reperti avvenuti negli ultimi anni alla Spezia, sui quali mancava ancora una pubblicazione ufficiale. Attorno a queste novità eccezionali, nel 2017 il Museo Navale della Spezia ha inaugurato una intera sala dedicata a Guglielmo Marconi, dove sono esposti questi nuovi reperti marconiani originali, i più antichi al mondo, insieme a una collezione di apparati originali utilizzati dalla Marina italiana a partire dal 1897, e una porzione dello scafo di nave Elettra, laboratorio navigante dello scienziato.

Questo saggio è corredato da un ricchissimo apparato iconografico costituito da 110 fotografie in bianco e nero, inserite nel testo, e 50 fotografie a colori in un apposito inserto.


La relazione tra Guglielmo Marconi e la Marina italiana è stata davvero fondamentale e indissolubile nella storia della comunicazione e della tecnologia navale.

Marconi, un inventore e ingegnere italiano, è famoso per essere il pioniere delle comunicazioni wireless. Nel 1896, all'età di soli 22 anni, riuscì a trasmettere segnali radio su distanze sempre maggiori, dimostrando la possibilità di comunicare senza fili. Questo risultato lo portò a sviluppare il primo sistema di telegrafia senza fili praticamente utilizzabile, che avrebbe poi costituito la base delle moderne comunicazioni radio.

La sua invenzione fu accolta con grande interesse dalla Marina italiana, che vide subito il potenziale rivoluzionario della tecnologia radio per la comunicazione a lunga distanza tra navi e tra navi e terraferma. La Marina italiana divenne uno dei primi clienti di Marconi e sostenne attivamente lo sviluppo e l'implementazione della sua tecnologia.

Durante la prima guerra mondiale, l'importanza della comunicazione wireless divenne ancora più evidente, e Marconi lavorò a stretto contatto con la Marina italiana per migliorare e diffondere i suoi sistemi di comunicazione radio. La sua tecnologia contribuì significativamente alla capacità della Marina di coordinare le operazioni navali e di mantenere la comunicazione in condizioni difficili e in ambienti ostili.

Dopo la guerra, il legame tra Marconi e la Marina italiana continuò a crescere. Marconi stesso fu nominato senatore del Regno d'Italia nel 1914 e ricevette numerosi riconoscimenti per i suoi contributi nel campo delle telecomunicazioni.

In sintesi, la relazione tra Guglielmo Marconi e la Marina italiana fu una partnership fondamentale che portò a importanti sviluppi nella tecnologia delle comunicazioni e che ebbe un impatto significativo sulle capacità operative della Marina italiana, specialmente durante periodi cruciali come la prima guerra mondiale.


Ufficio Stampa
Rassegna Stampa
Marchio editoriale
Töpffer edizioni
Pubblicato il 16/04/2024
pagine: 258 [225 + 33 nell'inserto a colori]
formato: cm. 15 x 22,5
copertina: softback — brossura
collana: FOTOGRAFIA & PAROLA
genere: Scienza
tag: Liguria tecnologia telecomunicazioni invenzioni
ISBN: 9788888151410

Prezzo di copertina € 29.50
Prezzo promozionale € 28.02
Quantit: 





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Tutto è stato già scritto sulla vita di Guglielmo Marconi, dalla sua nascita il 25 aprile 1874 a Bologna, fino alla sua morte a Roma il 20 luglio 1937; per questo, senza entrare eccessivamente negli aspetti più tecnici dei suoi studi e delle sue scoperte, il testo presenta i cardini che hanno determinato la grandezza di Marconi come scienziato e sperimentatore: la formazione scientifica, come giunse per primo al traguardo della telegrafia senza fili, superando personaggi ben più titolati e affermati di lui, come le sue ricerche siano sempre state un passo avanti agli altri scienziati, fino allo studio delle onde radar poco prima della sua morte, avvenuta a soli 63 anni.

La vera novità di questo saggio è fondata sugli straordinari rinvenimenti di reperti avvenuti negli ultimi anni alla Spezia, sui quali mancava ancora una pubblicazione ufficiale. Attorno a queste novità eccezionali, nel 2017 il Museo Navale della Spezia ha inaugurato una intera sala dedicata a Guglielmo Marconi, dove sono esposti questi nuovi reperti marconiani originali, i più antichi al mondo, insieme a una collezione di apparati originali utilizzati dalla Marina italiana a partire dal 1897, e una porzione dello scafo di nave Elettra, laboratorio navigante dello scienziato.

Questo saggio è corredato da un ricchissimo apparato iconografico costituito da 110 fotografie in bianco e nero, inserite nel testo, e 50 fotografie a colori in un apposito inserto.



L'AUTORE
Il Contrammiraglio (ris) Silvano Benedetti
laureato in Scienze marittime e navali presso lateneo di Pisa e in Scienze religiose presso lateneo di Genova.
Al termine della sua carriera, nella quale ha svolto incarichi dirigenziali e di comando nellambito della Marina Militare, della Difesa e della NATO, ha diretto il Museo Navale della Spezia, ne ha curato la ristrutturazione e lallestimento delle nuove sale dedicate a Guglielmo Marconi e alle Polene, e ne ha rilanciato il ruolo culturale.
Da anni si dedica alla ricerca darchivio, ha pubblicato numerosi volumi e articoli di storia locale ed inoltre curatore di mostre ed eventi di carattere tecnico e storico.
socio fondatore e Presidente della Pro Loco del Golfo attraverso la quale promuove la ricerca storica e la valorizzazione e la conoscenza del territorio.

La relazione tra Guglielmo Marconi e la Marina italiana è stata davvero fondamentale e indissolubile nella storia della comunicazione e della tecnologia navale.

Marconi, un inventore e ingegnere italiano, è famoso per essere il pioniere delle comunicazioni wireless. Nel 1896, all'età di soli 22 anni, riuscì a trasmettere segnali radio su distanze sempre maggiori, dimostrando la possibilità di comunicare senza fili. Questo risultato lo portò a sviluppare il primo sistema di telegrafia senza fili praticamente utilizzabile, che avrebbe poi costituito la base delle moderne comunicazioni radio.

La sua invenzione fu accolta con grande interesse dalla Marina italiana, che vide subito il potenziale rivoluzionario della tecnologia radio per la comunicazione a lunga distanza tra navi e tra navi e terraferma. La Marina italiana divenne uno dei primi clienti di Marconi e sostenne attivamente lo sviluppo e l'implementazione della sua tecnologia.

Durante la prima guerra mondiale, l'importanza della comunicazione wireless divenne ancora più evidente, e Marconi lavorò a stretto contatto con la Marina italiana per migliorare e diffondere i suoi sistemi di comunicazione radio. La sua tecnologia contribuì significativamente alla capacità della Marina di coordinare le operazioni navali e di mantenere la comunicazione in condizioni difficili e in ambienti ostili.

Dopo la guerra, il legame tra Marconi e la Marina italiana continuò a crescere. Marconi stesso fu nominato senatore del Regno d'Italia nel 1914 e ricevette numerosi riconoscimenti per i suoi contributi nel campo delle telecomunicazioni.

In sintesi, la relazione tra Guglielmo Marconi e la Marina italiana fu una partnership fondamentale che portò a importanti sviluppi nella tecnologia delle comunicazioni e che ebbe un impatto significativo sulle capacità operative della Marina italiana, specialmente durante periodi cruciali come la prima guerra mondiale.


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pagine: 258 [225 + 33 nell'inserto a colori]
formato: cm. 15 x 22,5
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07/10/2024

Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

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