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Stefano Terra
Le Porte di Ferro

Come già in La fortezza del Kalimegdan, anche qui Terra ci propone uno sdoppiamento di personalità. I protagonisti di questo romanzo sono due personaggi distinti, che in realtà sono lo stesso Terra: la figura del giovane Fioravanti, come già l’Autore, cronista con un passato da rivoluzionario, militante della IV Internazionale, trotzkista; mentre nella figura del maturo Gerolamo Traversa abbiamo il Terra giornalista, inviato di un importante quotidiano italiano, come, appunto, era egli stesso negli anni della stesura del romanzo. Gerolamo Traversa, che è anche l’io narrante, nutre simpatia per il giovane Fioravanti con il quale è arrivato alla Conferenza di Pace di Parigi del 1947, dove, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, si stavano decidendo i nuovi confini d’Europa, ma ne indovina anche, nella purezza che esprime, un idealismo che Traversa ha perduto, pur restandone ancora affascinato…

Le porte di ferro, del 1979, a rileggerlo oggi è da considerare il migliore romanzo di Stefano Terra.




Ufficio Stampa
Rassegna Stampa
Marchio editoriale
Gammarò edizioni
n libreria dal 29 aprile 2025
pagine: 188
formato: cm. 14 x 21
copertina: softback con alette — brossura
collana: I CLASSICI
genere: Narrativa
ISBN: 0000000000000

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Come già in La fortezza del Kalimegdan, anche qui Terra ci propone uno sdoppiamento di personalità. I protagonisti di questo romanzo sono due personaggi distinti, che in realtà sono lo stesso Terra: la figura del giovane Fioravanti, come già l’Autore, cronista con un passato da rivoluzionario, militante della IV Internazionale, trotzkista; mentre nella figura del maturo Gerolamo Traversa abbiamo il Terra giornalista, inviato di un importante quotidiano italiano, come, appunto, era egli stesso negli anni della stesura del romanzo. Gerolamo Traversa, che è anche l’io narrante, nutre simpatia per il giovane Fioravanti con il quale è arrivato alla Conferenza di Pace di Parigi del 1947, dove, dopo la fine della Seconda guerra mondiale, si stavano decidendo i nuovi confini d’Europa, ma ne indovina anche, nella purezza che esprime, un idealismo che Traversa ha perduto, pur restandone ancora affascinato…

Le porte di ferro, del 1979, a rileggerlo oggi è da considerare il migliore romanzo di Stefano Terra.




L'AUTORE: STEFANO TERRA
Biografia dell'autore, Stefano Terra, scritta da lui stesso per l'edizione Bompiani di Alessandra  del 1974 e da noi ristampato nel 2023:
"Sono nato nel '17 a Torino. Provavano i motori degli idrovolanti in grandi capannoni vicino al Po. Dal fronte mio padre mandava lettere dannunziane a mia madre che non le capiva e doveva cucire in casa le asole un tanto la dozzina.
Negli anni Trenta eravamo alcuni ragazzi avventurieri fra i libri rubati nelle biblioteche o stanati nei depositi per il macero. Cesare Pavese e Ginzburg più anziani e seri ci consideravano delle teste accese pericolose. Uno studente lituano ci traduceva Trotzski. Delle ragazze ebree che avevano fatto il liceo, (quello vero, che per noi irregolari pareva un tempio misterioso) ci prestavano dei libri rilegati che sapevano di chanel: Dedalus, Oblomov, I demoni. Andavamo a vedere i film di Carné alle due del pomeriggio per essere soli. Anni di manifesti rivoluzionari, riunioni segrete, amori di tutta una vita, casti come la cospirazione. Dopo tanti complotti facemmo scoppiare una bomba di carta durante un'adunata oceanica. Qualcuno di Giustizia e Libertà venne dalla Francia per un incontro segreto. La guerra ci disperse. Mobilitato per l'Albania, riuscii nel '41 a raggiungere gli antifascisti al Cairo. Collaborai a Masses. New Leader pubblicava Morte di Italiani, i miei primi racconti, e poi usciva il mio romanzo, La generazione che non perdona, mentre Rommel si attestava a El Alamein e nel cortile dell’ambasciata britannica si bruciavano i cifrari. Scomparso Enzo Sereni, liquidato il Politecnico di Vittorini, espatriai nel dopoguerra come giornalista. Parigi e poi, per 25 anni, Balcani e Levante: interviste, guerriglie, pronunciamenti. Liquidavo. Liquidavo ogni giorno la vita con un pezzo per il giornale. Alcuni anni fa, di colpo, ho ricominciato a scrivere abbandonando il mestiere. E ho scritto La fortezza del Kalimegdan e, dopo qualche anno, Calda come la colomba. Vivo in una casa dell'Attica con eucalipti, vigna adagiata sull'argilla, gatti dalla testa piccola e le volpi all'imbrunire."
Stefano Terra

Gammarò edizioni
n libreria dal 29 aprile 2025
pagine: 188
formato: cm. 14 x 21
copertina: softback con alette — brossura
collana: I CLASSICI
genere: Narrativa
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