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Zafer Şenocak  Zafer Şenocak
Essere tedeschi
Qualche pensiero chiarificatore

Traduzione di Barbara Ivančić
In questo libro Zafer Åenocak, nato ad Ankara ma residente in Germania dall’età di nove anni, racconta l’odierna società tedesca e riflette sui problemi della Germania come paese di immigrazione. Lo fa con le armi della cultura, nella consapevolezza che, come scrive,

 ... ci si integra senza tensioni solo accogliendo la lingua del paese d’immigrazione, imparando a conoscerne gli usi e la memoria. L’integrazione non è una questione di adattamento meccanico: il suo successo presuppone empatia e capacità di immedesimarsi nell’altro.

Un punto di partenza che lo ha fatto diventare uno tra i più interessanti scrittori di lingua tedesca.


Ufficio Stampa
Rassegna Stampa
Marchio editoriale
Oltre edizioni
Pubblicato il 19/06/2017
formato: eBook
dimensioni file: ePub 2830 Kb -Kindle 4939 Kb
collana: letture del mondo
genere: Attualit e problemi contemporanei
ISBN: 9788899932121

Prezzo di Copertina € 7.99
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Zafer Şenocak
Essere tedeschi
Qualche pensiero chiarificatore

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In questo libro Zafer Åenocak, nato ad Ankara ma residente in Germania dall’età di nove anni, racconta l’odierna società tedesca e riflette sui problemi della Germania come paese di immigrazione. Lo fa con le armi della cultura, nella consapevolezza che, come scrive,

 ... ci si integra senza tensioni solo accogliendo la lingua del paese d’immigrazione, imparando a conoscerne gli usi e la memoria. L’integrazione non è una questione di adattamento meccanico: il suo successo presuppone empatia e capacità di immedesimarsi nell’altro.

Un punto di partenza che lo ha fatto diventare uno tra i più interessanti scrittori di lingua tedesca.



L'AUTORE
Zafer Şenocak
nato ad Ankara nel 1961. Vive in Germania dal 1970 e scrive in tedesco e in turco. autore di poesie, testi narrativi e saggistici. Di recente pubblicazione il romanzo In deinen Worten. Mutmaungen ber den Glaubenmeines Vaters (Babel Verlag 2016). stato insignito di numerosi riconoscimenti nell'ambito della scena letteraria tedesca ed stato "writer in residence" in varie universit statunitensi. Come traduttore, Şenocak ha fatto conoscere ai lettori tedeschi la voce di poeti turchi quali Yunus Emre, Aras ren e altri. In italiano stato tradotto il suo romanzo Der Erottomane. Ein Findelbuch, apparso in Germania nel 1999 [Lerottomanno: un libro bastardo. Trad. di Elsa Luttazzi. Roma: Voland 2003].

Oltre edizioni
Pubblicato il 19/06/2017
formato: eBook
dimensioni file: ePub 2830 Kb -Kindle 4939 Kb
collana: letture del mondo
genere: Attualit e problemi contemporanei
ISBN: 9788899932121

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04/10/2024

Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

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