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Vito Molinari
Paolo Fregoso, genovese

Saggi introduttuvi di Franco Bampi e Michele Sancisi   

«Arcivescovo, cardinale, tre volte doge, cinque figli con due donne, diversi bastardi, uomo d’armi, pirata, ammiraglio della Santa Sede, due volte papabile»: questo l’uomo del quale Vito Molinari ci restituisce un sapido ritratto sullo sfondo di una Genova inquieta e rissosissima; intrecciato alle vicende di un secolo nel quale, secondo le parole di Johan Huizinga, «la vita era così violenta e piena di contrasti da emanare un odore misto di sangue e di rose».

Un romanzo godibilissimo, pienamente rispettoso dei dati storici, ricco di riferimenti all’arte e alla cultura del tempo, a fatti poco noti - non di rado terribili - e a curiosità divertenti.


Ufficio Stampa
Rassegna Stampa
Marchio editoriale
Gammarò edizioni
Pubblicato il 27/02/2020
formato: eBook
dimensioni file: ePub 28393 Kb - mobi 43195 Kb
collana: L'OROLOGIO DI MNEMOSINE
genere: Storia e Archeologia medievale
tag: #libri #books #lettura #letteratura
ISBN: 9788899415761

Prezzo di Copertina € 9.99
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Paolo Fregoso, genovese

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«Arcivescovo, cardinale, tre volte doge, cinque figli con due donne, diversi bastardi, uomo d’armi, pirata, ammiraglio della Santa Sede, due volte papabile»: questo l’uomo del quale Vito Molinari ci restituisce un sapido ritratto sullo sfondo di una Genova inquieta e rissosissima; intrecciato alle vicende di un secolo nel quale, secondo le parole di Johan Huizinga, «la vita era così violenta e piena di contrasti da emanare un odore misto di sangue e di rose».

Un romanzo godibilissimo, pienamente rispettoso dei dati storici, ricco di riferimenti all’arte e alla cultura del tempo, a fatti poco noti - non di rado terribili - e a curiosità divertenti.



L'AUTORE
Vito Molinari è nato nel 1929 a Sestri Levante, in provincia di Genova. Nel 1953 partecipa al periodo sperimentale della televisione: il 3 gennaio 1954 dirige la trasmissione inaugurale della TV. Da allora è stato regista e spesso coautore di oltre 2000 trasmissioni tv di generi vari. Oltre che in televisione e in radio Molinari è stato attivo in teatro: ha diretto una sessantina di operette, spettacoli di prosa e di rivista in molte città italiane.
È stato condirettore con Maner Lualdi del Teatro Sant’Erasmoa Milano. Ha scritto La vita è una barzelletta per Enrico Beruschi.Con lo chansonnier Gian Gilberto Monti ha scritto e diretto spettacoli sulle canzoni satiriche, sui cantautori francesi.
Ha scritto un testo sul cinema muto: Il teatro del silenzio per il Piccolo Teatro di Catania; uno sulla vita di Totò: Centodieci e lode, con Angela Luce (per il Teatro Totò di Napoli, 2007); la commedia Meneghino e Moncalvo contro i tiranni.
Ha diretto trecento Cinebox e cinquecento Caroselli (Carosello d’oro per Orologi Longines). Ha diretto collane di dischi di operette per Meazzi (1960); ha realizzato una storia discografica dell’operetta; ha ideato, scritto e diretto la serie di 60 dispense e i CD di Operette, Commedie musicali e Musicals per Fratelli Fabbri; 40 dispense e dvd sui Caroselli per il “Corriere della sera” e “Gazzetta dello sport”. Ha ottenuto i maggiori premi del settore.
Ha scritto: TuttoGovi in collaborazione con Mauro Manciotti. (Marietti, 1990); Le mie grandi soubrettes; I miei grandi comici (Gremese 2018). Presso Gammarò ha pubblicato La Rita Smeralda, il suo primo volume di racconti (2018), Carosello... e poi tutti a nanna (2019, Paolo Fregoso, genovese (2020); Vite maledette: autobiografie apocrife (2020).

Gammarò edizioni
Pubblicato il 27/02/2020
formato: eBook
dimensioni file: ePub 28393 Kb - mobi 43195 Kb
collana: L'OROLOGIO DI MNEMOSINE
genere: Storia e Archeologia medievale
tag: #libri #books #lettura #letteratura
ISBN: 9788899415761

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04/10/2024

Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

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