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Navi, porti, bordelli
Vita di marinaio. Dall'Adriatico al Sudamerica

La storia che mi accingo a narrare mi sembra più interessante di un romanzo, ma non è un romanzo. È il racconto dei fatti salienti della vita di un uomo di mare che ne passò di cotte e di crude sia in mare che sulla terraferma. Ma l'eccezionalità del racconto, a parte le numerose avventure, ora divertenti ora drammatiche, sta nel fatto che con esso scorrono tutti gli eventi salienti del secolo scorso. Dalla rivoluzione russa all’avvento del fascismo e del nazismo, dagli anni del proibizionismo alla crisi del ’29, dai drammi delle migrazioni per le Americhe alla guerra nel pacifico e così via, fino al dopoguerra. Il protagonista è un dalmata, anzi lo era, perché dal 10 febbraio 1998 le sue spoglie riposano nel cimitero di Fiume, la città marinara nella quale – dopo una gioventù tutta avventurosa “poté crearsi una famiglia ed ebbe un porto di approdo per oltre mezzo secolo, gli ultimi anni di una lunga e spericolata vita protrattasi per nove decenni”.
Giacomo Scotti



Ufficio Stampa
Rassegna Stampa
Marchio editoriale
Oltre edizioni
Pubblicato il 29/09/2019
formato: eBook
dimensioni file: ePub 482 Kb - mobi 1624 Kb
collana: letture del mondo
genere: Narrativa
ISBN: 9788899932640

Prezzo di Copertina € 6.99
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La storia che mi accingo a narrare mi sembra più interessante di un romanzo, ma non è un romanzo. È il racconto dei fatti salienti della vita di un uomo di mare che ne passò di cotte e di crude sia in mare che sulla terraferma. Ma l'eccezionalità del racconto, a parte le numerose avventure, ora divertenti ora drammatiche, sta nel fatto che con esso scorrono tutti gli eventi salienti del secolo scorso. Dalla rivoluzione russa all’avvento del fascismo e del nazismo, dagli anni del proibizionismo alla crisi del ’29, dai drammi delle migrazioni per le Americhe alla guerra nel pacifico e così via, fino al dopoguerra. Il protagonista è un dalmata, anzi lo era, perché dal 10 febbraio 1998 le sue spoglie riposano nel cimitero di Fiume, la città marinara nella quale – dopo una gioventù tutta avventurosa “poté crearsi una famiglia ed ebbe un porto di approdo per oltre mezzo secolo, gli ultimi anni di una lunga e spericolata vita protrattasi per nove decenni”.
Giacomo Scotti



L'AUTORE
Poeta, romanziere, narratore, favolista, pubblicista, critico letterario, traduttore dalle lingue slave e giornalista, Giacomo Scotti è nato nel 1928 a Saviano (Napoli) dove recentemente è stato al centro di un convegno organizzato dall'Università "L'Orientale" di Napoli per due anniversari: l'85.esimo compleanno e i 65 anni della sua attività letteraria condensata in circa 170 opere, fra le quali numerose pubblicate a Trieste, città nella quale si trasferì da ragazzo per raggiungere nel 1947 la ex Jugoslavia, vivendo in Istria e a Fiume fino al 1982. Quell'anno ristabilì la residenza in Italia, dapprima nel suo paese natale e poi a Trieste da dove fa il pendolare fra l'Italia e la Croazia, tessendo intensi rapporti culturali.

Per la sua produzione letteraria, per i meriti acquisiti nella divulgazione della letteratura italiana nell'ex Jugoslavia e in altri campi della cultura, a Scotti sono stati conferiti numerosi riconoscimenti in Italia e all'estero. I più recenti sono i Premi internazionali "Scritture di frontiera Umberto Saba" (Trieste, 2004), il "Calabria" nel 2005 e 2013 e il "Fulvio Tomizza" del Lyon Club Trieste-Europa nel 2006. A Scotti sono state pure conferite la cittadinanza onoraria del Comune di Monfalcone (Sigillo d'oro, 2005) e l'onorificenza di Commendatore dell'Ordine della Stella della Solidarietà della Repubblica Italiana (2006). In occasione del suo 85.esimo compleanno, Scotti è stato ospite d'onore anche del Comune di Saviano, le cui autorità gli hanno conferito la Targa della Città, dedicandogli una serie di eventi celebrativi nell'aula consiliare, nell'Auditorium cittadino e in alcune scuole elementari e medie, con lettura di sue poesie. Nell'occasione gli sono pervenuti numerosissimi messaggi augurali da parte di scrittori e poeti dell'Ovest ed Est europeo, fra i quali Predrag Matvejević, Diego Zandel, Daniel Nacinovich, Tommaso Di Francesco, Antonio Moscato, Irene Visintini, Maria Teresa Iervolino, Fabio Fiori, Gabriella Musetti, Marina Moretti, Rosanna Morabito...

Fra le sue opere primeggiano una trentina di sillogi di poesia, fra le quali - per ricordare le più recenti - risaltano la poderosa raccolta Tra due mari uscita a Trieste nel 2006 con prefazione di Claudio Martelli per le edizioni Unione Italiana e Università Popolare, e Versi di una vita, antologia in due volumi apparsa nel 2010 a Fiume a cura delle Edizioni Italiane (Edit) di Fiume. Fra le opere di narrativa vanno ricordati i Racconti di una vita apparsi nel 2001 per i tipi della LINT, Trieste, e il recentissimo volume Racconti fra due mondi curato dall'Edit di Fiume nel 2013, raccogliendo il meglio della narrativa di Scotti degli ultimi cinquant'anni. Fra i pur numerosi volumi di favole per ragazzi emergono Favole e leggende dell'Istria, Favole e leggende del Mar Adriatico (Santi Quaranta, Treviso), La Grotta del Vento (con prefazione di Erri De Luca) apparsa a Napoli e Dalla terra al cielo, quest'ultima edita da Asterios, Trieste, nel 2006. Tra le più recenti e apprezzate opere di Scotti va annoverato il romanzo autobiografico Per caso e per passione edito nel 2012 dalla Lint triestina, la medesima casa editrice dei celebri volumi di Scotti Goli Otok, ritorno all'Isola Calva (ampliato in quattro edizioni) e il Lager in mezzo al mare che hanno svelato una delle tragedie meno note del dopoguerra: quella che - insieme a decine di migliaia di comunisti antistalinisti jugoslavi - coinvolse alcune centinaia di italiani dell'Istria, Quarnero, friulani e triestini tra il 1948 e il 1956.
Il suo ultimo libro è Matvejević ed io, due marinai (Infinito, 2018) nel quale racconta la vita e l’opera del grande scrittore di origine croato-erzegovese Predrag Matvejevic, di cui fu grande amico e traduttore.

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04/10/2024

Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

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