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Paolo Foglio
Macchinità
Essere digitali
Chiacchierata semiseria e antropologicamente (s)corretta
sul rapporto tra Esseri Umani
e la pi invadente delle tecnologie attuali fatta Macchina


a cura di Roberto Besana  

Tutto sommato, è probabile che in un prossimo futuro, il 2023 venga ricordato come l'anno del contatto con la Macchinità. Nel mese di febbraio 2023, OpenAI ha lanciato la versione 4.0 di ChatGPT, un potente modello di intelligenza artificiale, ottenendo un notevole impatto emotivo sul pubblico. Con i suoi 180.000 miliardi di parametri schierati e funzionanti, ChatGPT4.0 ha fenomenologicamente impressionato anche gli addetti ai lavori. Gli effetti di tale impatto, incalzati dall’arrivo di altri prodotti simili, sono destinati a persistere ed evolvere nel tempo. Ma non basta. Solo dieci anni prima, nel 2013, si cominciò a parlare in sede industriale, ovvero fuori dei laboratori di ricerca, di possibili integrazioni del corpo umano con dispositivi elettronici o computer microscopici (… quanto e’ seccante portarsi lo smartphone in tasca) e ora, solo undici anni dopo, un cervello umano è stato dotato di una interfaccia cerebrale appena un pochino più complessa del wireless del vostro mouse. Per altro i dishbrain, ovvero colture di neuroni umani o di topo su un disco di silicio, sono disponibili da tempo e, allegramente collegabili a un computer, imparano da soli e in pochi secondi a giocare a tennis. E tutto ciò mentre l’inossidabile Facebook presidia, con investimenti da capogiro e impassibile alle relative cospicue perdite, il terreno del Metaverso. Anzi, ci crede così tanto che in un mondo dove sovente il marchio vale più del prodotto, non ha esitato a modificare il suo brand in Meta. Che si attenda che tutti i suoi tre miliardi di utenti si colleghino senza più essere costretti a smanettare smartphone oppure computer e tastiera? In realtà, possiamo tranquillamente affermare che una profonda e totale trasformazione è appena iniziata, anzi a dir la verità, è semplicemente emersa in quanto era oramai impossibile nasconderla e l'intelligenza artificiale, il metaverso, neuralink e dishbrain rappresentano solo le più recenti e potenti espressioni di qualcosa che da molto tempo si è insinuato nel palcoscenico sociale umano: la Macchinità. La Macchinità, naturale contraltare dell’Umanità, qualunque cosa sia è per definizione oggetto di indagine antropologica. L'antropologia studia l'uomo nelle sue varie manifestazioni culturali, sociali ed evolutive. Gli antropologi cercano di comprendere la diversità umana attraverso l'analisi di pratiche culturali, strutture sociali, credenze, valori e comportamenti umani. E tutti i sistemi sinora nominati con la loro silenziosa efficienza, la disarmante ingenuità, a volte l’ormai acquisita ubiquità, l’implacabile potenza operativa ma soprattutto la dirompente capacità commerciale, modificano e modificheranno pesantemente il comportamento umano entrando obbligatoriamente anche nel mirino dell’antropologo.

Una volta pensavamo di essere al centro del mondo. 
Copernico ha mostrato che così non è.

Una volta pensavamo di essere differenti e separati dal mondo animale. 
Darwin ha mostrato che così non è

Una volta pensavamo di essere padroni delle nostre decisioni. 
Freud ha mostrato che così non è

Una volta pensavamo di essere reali. 
Bohr ha mostrato che così non è. 


Da sempre pensiamo di essere intelligenti e consideriamo questa qualità come qualcosa di esclusivo. Come una scintilla di divino. 
E se scoprissimo che…



Ufficio Stampa
Rassegna Stampa
Marchio editoriale
Töpffer edizioni
Pubblicato il 22/09/2024
formato: eBook
dimensioni file: ePub Kb - mobi Kb
collana: FOTOGRAFIA E PAROLA
genere: Saggistica scientifica
tag: intelligenza artificiale, scienze, filosofia della scienza
ISBN: 9788888151458

Prezzo di Copertina € 12.00
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a cura di Roberto Besana  
  


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Tutto sommato, è probabile che in un prossimo futuro, il 2023 venga ricordato come l'anno del contatto con la Macchinità. Nel mese di febbraio 2023, OpenAI ha lanciato la versione 4.0 di ChatGPT, un potente modello di intelligenza artificiale, ottenendo un notevole impatto emotivo sul pubblico. Con i suoi 180.000 miliardi di parametri schierati e funzionanti, ChatGPT4.0 ha fenomenologicamente impressionato anche gli addetti ai lavori. Gli effetti di tale impatto, incalzati dall’arrivo di altri prodotti simili, sono destinati a persistere ed evolvere nel tempo. Ma non basta. Solo dieci anni prima, nel 2013, si cominciò a parlare in sede industriale, ovvero fuori dei laboratori di ricerca, di possibili integrazioni del corpo umano con dispositivi elettronici o computer microscopici (… quanto e’ seccante portarsi lo smartphone in tasca) e ora, solo undici anni dopo, un cervello umano è stato dotato di una interfaccia cerebrale appena un pochino più complessa del wireless del vostro mouse. Per altro i dishbrain, ovvero colture di neuroni umani o di topo su un disco di silicio, sono disponibili da tempo e, allegramente collegabili a un computer, imparano da soli e in pochi secondi a giocare a tennis. E tutto ciò mentre l’inossidabile Facebook presidia, con investimenti da capogiro e impassibile alle relative cospicue perdite, il terreno del Metaverso. Anzi, ci crede così tanto che in un mondo dove sovente il marchio vale più del prodotto, non ha esitato a modificare il suo brand in Meta. Che si attenda che tutti i suoi tre miliardi di utenti si colleghino senza più essere costretti a smanettare smartphone oppure computer e tastiera? In realtà, possiamo tranquillamente affermare che una profonda e totale trasformazione è appena iniziata, anzi a dir la verità, è semplicemente emersa in quanto era oramai impossibile nasconderla e l'intelligenza artificiale, il metaverso, neuralink e dishbrain rappresentano solo le più recenti e potenti espressioni di qualcosa che da molto tempo si è insinuato nel palcoscenico sociale umano: la Macchinità. La Macchinità, naturale contraltare dell’Umanità, qualunque cosa sia è per definizione oggetto di indagine antropologica. L'antropologia studia l'uomo nelle sue varie manifestazioni culturali, sociali ed evolutive. Gli antropologi cercano di comprendere la diversità umana attraverso l'analisi di pratiche culturali, strutture sociali, credenze, valori e comportamenti umani. E tutti i sistemi sinora nominati con la loro silenziosa efficienza, la disarmante ingenuità, a volte l’ormai acquisita ubiquità, l’implacabile potenza operativa ma soprattutto la dirompente capacità commerciale, modificano e modificheranno pesantemente il comportamento umano entrando obbligatoriamente anche nel mirino dell’antropologo.

Una volta pensavamo di essere al centro del mondo. 
Copernico ha mostrato che così non è.

Una volta pensavamo di essere differenti e separati dal mondo animale. 
Darwin ha mostrato che così non è

Una volta pensavamo di essere padroni delle nostre decisioni. 
Freud ha mostrato che così non è

Una volta pensavamo di essere reali. 
Bohr ha mostrato che così non è. 


Da sempre pensiamo di essere intelligenti e consideriamo questa qualità come qualcosa di esclusivo. Come una scintilla di divino. 
E se scoprissimo che…



L'AUTORE
Paolo Foglio un ingegnere elettronico specializzato nei processi produttivi e nei sistemi di automazione del settore automobilistico. Sin dal 1989 si occupa di ricerca e sviluppo e ha accumulato una vasta esperienza nel campo dell'innovazione tecnologica di prodotto e di processo. Attualmente si dedica alla trasformazione digitale e alle applicazioni industriali dellintelligenza artificiale. Nel 2021, con il suo team, ha ricevuto il prestigioso USA Manufacturing Leadership Award del NAM (National Association of Manufacturers) nella categoria Intelligenza Artificiale e nel 2022 ha ottenuto il Digital360 Awards Special Prize for Sustainability. Fino al 2023 stato membro EUCAR (Consiglio Europeo per la Ricerca Automobilistica), contribuendo attivamente sia al gruppo di Produzione e Materiali, sia al gruppo di Economia Circolare. Attualmente membro del Comitato Scientifico di SPS Italia. Quando non progetta sistemi, Paolo si occupa di fotografia. Appassionato fuoristradista, i colleghi radioamatori lo possono trovare on the air con il nominativo IU1LMR.

Töpffer edizioni
Pubblicato il 22/09/2024
formato: eBook
dimensioni file: ePub Kb - mobi Kb
collana: FOTOGRAFIA E PAROLA
genere: Saggistica scientifica
tag: intelligenza artificiale, scienze, filosofia della scienza
ISBN: 9788888151458

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oggi
11/10/2024

Guglielmo Marconi e la Marina italiana di Silvano Benedetti

"Scritto letto detto", la rubrica di #RaiStoria in onda domenica #6ottobre alle 8.50 e alle 20.20. Giovanni Paolo Fontana intervista scrittori, giornalisti e testimoni. Lo storico Silvano Benedetti ricostruisce il profondo legame tra Guglielmo Marconi e la Marina italiana.
Si rivede su #Raiplay




Silvano Benedetti parla del suo libro


La trasmissione è andata in onda il 6 ottobre
Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

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