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Benedetta Arrighini
Kosovo tra guerra e crimini
Affrontare il passato, affrontare il futuro

Kosovo - Kosova 1998-1999. La guerra in Kosovo lultima appendice del conflitto jugoslavo, il casus belli per i bombardamenti NATO su Belgrado per fermare Milosevic. La regione (poi Stato) teatro di crimini di guerra e contro lumanit: limpunit inconcepibile agli occhi della comunit internazionale quindi le terribili violenze avvenute in Kosovo divengono di competenza del Tribunale Internazionale dellAja. Loperato della Corte rimane, in parte, incompiuto, tuttavia nel 2011 un report denuncia crimini gravissimi di responsabilit dei comandanti dellUk: sparizioni forzate e traffico internazionale di organi. I presunti rei sono ai vertici del neonato Stato kosovaro. Alla luce di questi fatti, nel 2015 sono co-istituite le Kosovo Specialist Chambers, composte di giudici internazionali e legittimate dal Parlamento kosovaro; il loro mandato di affrontare i reati internazionali commessi in una delle guerre meno conosciute della storia europea. Perch un Tribunale? Perch in Kosovo? Ma soprattutto, loperato di questa Corte porter ad una conciliazione tra serbi e albanesi? Il saggio cerca di rispondere a queste domande ripercorrendo il passato del Kosovo e provando a immaginare il suo futuro.


Ufficio Stampa
Rassegna Stampa
Marchio editoriale
Gammarò edizioni
Pubblicato il 03/04/2023
formato: eBook
dimensioni file: ePub 1116 Kb - mobi 3015 Kb
collana: LE BITTE
genere: Storia moderna e contemporanea
ISBN: 9791280649409

Prezzo di Copertina € 11.99
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Kosovo tra guerra e crimini
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Kosovo - Kosova 1998-1999. La guerra in Kosovo lultima appendice del conflitto jugoslavo, il casus belli per i bombardamenti NATO su Belgrado per fermare Milosevic. La regione (poi Stato) teatro di crimini di guerra e contro lumanit: limpunit inconcepibile agli occhi della comunit internazionale quindi le terribili violenze avvenute in Kosovo divengono di competenza del Tribunale Internazionale dellAja. Loperato della Corte rimane, in parte, incompiuto, tuttavia nel 2011 un report denuncia crimini gravissimi di responsabilit dei comandanti dellUk: sparizioni forzate e traffico internazionale di organi. I presunti rei sono ai vertici del neonato Stato kosovaro. Alla luce di questi fatti, nel 2015 sono co-istituite le Kosovo Specialist Chambers, composte di giudici internazionali e legittimate dal Parlamento kosovaro; il loro mandato di affrontare i reati internazionali commessi in una delle guerre meno conosciute della storia europea. Perch un Tribunale? Perch in Kosovo? Ma soprattutto, loperato di questa Corte porter ad una conciliazione tra serbi e albanesi? Il saggio cerca di rispondere a queste domande ripercorrendo il passato del Kosovo e provando a immaginare il suo futuro.


L'AUTRICE
Benedetta Arrighini
, bresciana dorigine si laureata in Giurisprudenza presso lUniversit degli Studi di Trento, con una una tesi sulle Kosovo Specialist Chambers. La passione per i Balcani nasce durante il Liceo, nel 2013 grazie ad un viaggio d'istruzione in Bosnia Erzegovina, organizzato per comprendere le dinamiche del conflitto dell'ex Jugoslavia. Da qui, il suo interesse per la politica internazionale in costante crescita. Nel 2017 ha svolto uno stage presso il Parlamento Europeo. Nellautunno 2020, mentre ultimava i suoi studi, stata tirocinante presso Osservatorio Balcani Caucaso e Transeuropa, attraverso il quale ha potuto approfondire ulteriormente la realt dei Balcani.
Attualmente praticante a Brescia presso uno studio di avvocatura penale.

Gammarò edizioni
Pubblicato il 03/04/2023
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genere: Storia moderna e contemporanea
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04/10/2024

Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

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