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Gli ultimi del mondo
8 graphic novel

Nella sesta poesia di Mediterraneo*, che si configura come un vero e proprio poemetto, Eugenio Montale scrive alcuni versi che sembrano profetici degli orrori che oggigiorno si consumano nel Mediterraneo. In quel Mediterraneo nei suoi versi di “un azzurro netto”, “scoccante luci” e che oggi purtroppo si sta trasformando in una tomba per i tanti infelici che cercano disperatamente di giungere sulle coste dell’Italia. Sappiamo bene che questi versi nella mente di Montale a ben altro alludevano che non all’epocale fenomeno dell’emigrazione a cui assistiamo oggi. Altrettanto bene sappiamo che Montale non ha mai praticato una dichiarata poesia sociale, preferendo occuparsi della condizione umana in sé, e non rischiare di scambiare – parole sue – l’essenziale col transitorio degli eventi storici. Eppure, pur ben sapendo tutto ciò, quei versi in qualche modo ci portano a confrontarci con il presente, a meditare su ciò che “sembrano” voler dire. 

Ed è su questo presente del Mediterraneo che abbiamo chiesto a giovani scrittori e disegnatori di realizzare un Graphic Novel; di raccontare in 8 tavole di quelle centinaia di minori stranieri non accompagnati obbligati a smarrire la memoria del sole, a lasciare le proprie terre, per cercare di raggiungere il ricco e spesso freddo (in ogni senso) Nord Europa. Abbiamo chiesto di raccontare la pena, la cupa storia, di quei ragazzini disperati che si accalcano sui barconi per solcare il Mediterraneo, o si mettono in marcia attraverso i deserti per giungere il più delle volte di fronte a muri e fili spinati.

*
Ancora terre straniere
forse ci accoglieranno; smarriremo
la memoria del sole,

Oh la favola onde s’esprime
la nostra vita, repente
si cangerà nella cupa storia che non si
racconta!




Antologia del Premio Fra gli ultimi del mondo



Ufficio Stampa
Rassegna Stampa
PDF assagio
Marchio editoriale
Töpffer edizioni
Pubblicato il 28/05/2018
pagine: 92
formato: cm. 17 x 24
copertina: softback — brossura
collana: G.NOVEL
genere: graphic novel
tag: #libri #books #lettura #letteratura illustrata
ISBN: 9788888151052

Prezzo di Copertina € 14.00
Quantit: 





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Nella sesta poesia di Mediterraneo*, che si configura come un vero e proprio poemetto, Eugenio Montale scrive alcuni versi che sembrano profetici degli orrori che oggigiorno si consumano nel Mediterraneo. In quel Mediterraneo nei suoi versi di “un azzurro netto”, “scoccante luci” e che oggi purtroppo si sta trasformando in una tomba per i tanti infelici che cercano disperatamente di giungere sulle coste dell’Italia. Sappiamo bene che questi versi nella mente di Montale a ben altro alludevano che non all’epocale fenomeno dell’emigrazione a cui assistiamo oggi. Altrettanto bene sappiamo che Montale non ha mai praticato una dichiarata poesia sociale, preferendo occuparsi della condizione umana in sé, e non rischiare di scambiare – parole sue – l’essenziale col transitorio degli eventi storici. Eppure, pur ben sapendo tutto ciò, quei versi in qualche modo ci portano a confrontarci con il presente, a meditare su ciò che “sembrano” voler dire. 

Ed è su questo presente del Mediterraneo che abbiamo chiesto a giovani scrittori e disegnatori di realizzare un Graphic Novel; di raccontare in 8 tavole di quelle centinaia di minori stranieri non accompagnati obbligati a smarrire la memoria del sole, a lasciare le proprie terre, per cercare di raggiungere il ricco e spesso freddo (in ogni senso) Nord Europa. Abbiamo chiesto di raccontare la pena, la cupa storia, di quei ragazzini disperati che si accalcano sui barconi per solcare il Mediterraneo, o si mettono in marcia attraverso i deserti per giungere il più delle volte di fronte a muri e fili spinati.

*
Ancora terre straniere
forse ci accoglieranno; smarriremo
la memoria del sole,

Oh la favola onde s’esprime
la nostra vita, repente
si cangerà nella cupa storia che non si
racconta!




Antologia del Premio Fra gli ultimi del mondo



LE AUTRICI E GLI AUTORI
Maria Ginzburg, sceneggiatrice e illustratrice
David Bargiacchi, sceneggiatore Angelo Razzano, illustratore
Emanuele Cipollone, sceneggiatore Diego Martini, illustratore
Massimo Bonura, sceneggiatore Marco Di Somma, illustratore
Diego Fareri, sceneggiatore e illustratore
Valeria Montalbano, sceneggiatore Walter Montalbano, illustratore
Toni Sardina, sceneggiatore e illustratore
Jacopo Straccialini, sceneggiatore Gabriele Scarafia, illustratore

Töpffer edizioni
Pubblicato il 28/05/2018
pagine: 92
formato: cm. 17 x 24
copertina: softback — brossura
collana: G.NOVEL
genere: graphic novel
tag: #libri #books #lettura #letteratura illustrata
ISBN: 9788888151052

Prezzo di Copertina € 14.00

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07/10/2024

Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

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