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Terrorismo oggi & domani
Studi Cattolici di martedì 19 ottobre 2021
La Storia insegna – magistra vitae/memoriae – che si possono evitare errori e orrori nel presente; e per usare le parole di Bacone: «Non importa ciò che è stato fatto: si tratta di vedere che cosa si può fare». Dal passato, insomma, si traggono preziosi insegnamenti, ma il presente è e resta l’unico spazio temporale con il quale dobbiamo fare i conti.

di Valerio Mello
La Storia insegna – magistra vitae/memoriae – che si possono evitare errori e orrori nel presente; e per usare le parole di Bacone: «Non importa ciò che è stato fatto: si tratta di vedere che cosa si può fare». Dal passato, insomma, si traggono preziosi insegnamenti, ma il presente è e resta l’unico spazio temporale con il quale dobbiamo fare i conti.
Lo sa bene Curzia Ferrari, scrittrice e giornalista, sensibile poetessa, tradotta in tredici lingue: siamo tutti un po’ in trincea, oggi, in questo mondo dove la destabilizzazione sociale ha raggiunto un preoccupante livello di allarme; si vive, si sopravvive, mentre tutto intorno a noi pare che si eroda velocemente. La Ferrari torna in libreria con un lavoro importante, dal titolo L’ossessione delle Brigate Rosse, libro di indagine e di evidente collegamento con il nostro presente – appunti conservati per lungo tempo dalla scrittrice, ora divenuti un prezioso diario di cronaca che affronta la nascita delle BR e la loro evoluzione in Lotta Continua, in Potere Operaio, fino alle stragi che hanno insanguinato l’Italia. L’ossessione della Ferrari è per la verità, nuda e cruda; e la verità non ha bisogno di fronzoli: è quella che è, e basta. La violenza di quegli anni potrebbe essere riassunta nel noto slogan delle BR «Colpirne uno per educarne cento». Quella frase così tanto agghiacciante che è simbolo di ogni prevaricazione, dispotismo e annientamento umano. Gli eventi devono essere sapientemente ripuliti dalla polvere. La Ferrari agisce con stile freddo e asciutto, riesumando ragioni e nomi di quel periodo che avrebbe portato ai cosiddetti Anni di Piombo. Ma c’è dell’altro. Al di sotto delle meticolose ricostruzioni del libro, appare sovente lo spettro del terrore del nostro tempo, quel kamikaze (per usare le parole di Giorgio De Varda, autore della postfazione), privo di umanità, che si lancia contro gli altri, per distruggere le fondamenta della civiltà e creare il disordine. Dalle BR alla jihad, di cui ha tanto parlato Oriana Fallaci, l’uomo sta diventando un alieno sulla Terra, un uomo che non sa riconoscere che cosa è giusto e cosa è sbagliato; un uomo svuotato di sé che combatte contro l’altro uomo in una guerra totale. L’attualissimo lavoro di Curzia Ferrari esplora tragici eventi e affonda gli artigli del pensiero nelle domande più grandi e doverose che tutti dovremmo porci. Colui che ha perso consapevolezza del valore della vita, ha perso per sempre la sua identità di essere umano.


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La Storia insegna – magistra vitae/memoriae – che si possono evitare errori e orrori nel presente; e per usare le parole di Bacone: «Non importa ciò che è stato fatto: si tratta di vedere che cosa si può fare». Dal passato, insomma, si traggono preziosi insegnamenti, ma il presente è e resta l’unico spazio temporale con il quale dobbiamo fare i conti.

di Valerio Mello
La Storia insegna – magistra vitae/memoriae – che si possono evitare errori e orrori nel presente; e per usare le parole di Bacone: «Non importa ciò che è stato fatto: si tratta di vedere che cosa si può fare». Dal passato, insomma, si traggono preziosi insegnamenti, ma il presente è e resta l’unico spazio temporale con il quale dobbiamo fare i conti.
Lo sa bene Curzia Ferrari, scrittrice e giornalista, sensibile poetessa, tradotta in tredici lingue: siamo tutti un po’ in trincea, oggi, in questo mondo dove la destabilizzazione sociale ha raggiunto un preoccupante livello di allarme; si vive, si sopravvive, mentre tutto intorno a noi pare che si eroda velocemente. La Ferrari torna in libreria con un lavoro importante, dal titolo L’ossessione delle Brigate Rosse, libro di indagine e di evidente collegamento con il nostro presente – appunti conservati per lungo tempo dalla scrittrice, ora divenuti un prezioso diario di cronaca che affronta la nascita delle BR e la loro evoluzione in Lotta Continua, in Potere Operaio, fino alle stragi che hanno insanguinato l’Italia. L’ossessione della Ferrari è per la verità, nuda e cruda; e la verità non ha bisogno di fronzoli: è quella che è, e basta. La violenza di quegli anni potrebbe essere riassunta nel noto slogan delle BR «Colpirne uno per educarne cento». Quella frase così tanto agghiacciante che è simbolo di ogni prevaricazione, dispotismo e annientamento umano. Gli eventi devono essere sapientemente ripuliti dalla polvere. La Ferrari agisce con stile freddo e asciutto, riesumando ragioni e nomi di quel periodo che avrebbe portato ai cosiddetti Anni di Piombo. Ma c’è dell’altro. Al di sotto delle meticolose ricostruzioni del libro, appare sovente lo spettro del terrore del nostro tempo, quel kamikaze (per usare le parole di Giorgio De Varda, autore della postfazione), privo di umanità, che si lancia contro gli altri, per distruggere le fondamenta della civiltà e creare il disordine. Dalle BR alla jihad, di cui ha tanto parlato Oriana Fallaci, l’uomo sta diventando un alieno sulla Terra, un uomo che non sa riconoscere che cosa è giusto e cosa è sbagliato; un uomo svuotato di sé che combatte contro l’altro uomo in una guerra totale. L’attualissimo lavoro di Curzia Ferrari esplora tragici eventi e affonda gli artigli del pensiero nelle domande più grandi e doverose che tutti dovremmo porci. Colui che ha perso consapevolezza del valore della vita, ha perso per sempre la sua identità di essere umano.


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