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Klaus Schmidt  Klaus Schmidt
Costruirono i primi templi
7000 anni prima delle piramidi

traduzione di Umberto Tecchiati
Prefazione di Roberto Maggi

Nel cuore della preistoria
Göbekli Tepe: una straordinaria scoperta archeologica che rivoluziona le nostre conoscenze sul remoto passato dell'uomo e getta una nuova luce sulle antiche tradizioni che hanno originato il racconto biblico della Genesi. Klaus Schmidt, l'archeologo scopritore del primo complesso templare dell'umanità, con questo libro ci conduce per mano dentro l'enigma che attanaglia da sempre gli studiosi della preistoria: donde veniamo e come siamo arrivati fin qui? Davanti a questa domanda cruciale, l'autore non si tira indietro ed avanza ipotesi narrando, in modo coinvolgente, il suo primo impatto con la misteriosa collina di Sanliurfa, nella Turchia orientale, e con i successivi eccezionali ritrovamenti, per poi descrivere con rigore la struttura dell'insediamento neolitico, cercando di interpretare il significato dei colossali pilastri a T disposti a cerchio ed istoriati con straordinari bassorilievi naturalistici o con simboli ancora tutti da decifrare. Il tutto 7000 anni prima delle grandi piramidi egizie e in tempi ancor più remoti rispetto all'innalzamento del primo megalite di Stonehenge. Il sito di Göbekli Tepe, con le sue meraviglie provenienti direttamente dall'era glaciale e con quelle che giacciono misteriosamente ancora sotto il manto di terra, è destinato a cambiare radicalmente la comprensione delle tappe dell'avventura umana.

'La scoperta degli antichissimi templi di Göbekli Tepe (X millennio a.C.) permette per la prima volta di comprendere, con chiarezza senza uguali, come cacciatori e raccoglitori abbiano dato origine alla cultura degli agricoltori sedentari. Un libro affascinante sugli inizi della rivoluzione neolitica.'
(Prof. Dr. Friedemann Schrenk, Direttore della sezione paleoantropologica del Senckenberg Museum di Francoforte)

'Questa è la storia della scoperta di un santuario monumentale che, a rigor di logica, non dovrebbe nemmeno esistere. Prima che venisse in luce, infatti, nessuno avrebbe creduto che i nostri predecessori, già 12000 anni fa, fossero in grado di realizzare opere d'arte e d'architettura di tale portata. In questo libro riccamente illustrato l'archeologo Klaus Schmidt, autore degli scavi, descrive quali forze propulsive abbiano potuto manifestarsi in un momento così cruciale per la storia della civiltà umana.'
(Umberto Tecchiati)

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Marchio editoriale
Oltre edizioni
Pubblicato il 15/01/2012
formato: eBook
dimensioni file: ePub=49011b, mobi=73685Kb
collana: PASSATO REMOTO
genere: Storia - Protostoria - Archeologia
tag: archeologia, preistoria, turchia
ISBN: 9788897264057

Prezzo di Copertina € 9.99
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Klaus Schmidt
Costruirono i primi templi
7000 anni prima delle piramidi

traduzione di Umberto Tecchiati
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Nel cuore della preistoria
Göbekli Tepe: una straordinaria scoperta archeologica che rivoluziona le nostre conoscenze sul remoto passato dell'uomo e getta una nuova luce sulle antiche tradizioni che hanno originato il racconto biblico della Genesi. Klaus Schmidt, l'archeologo scopritore del primo complesso templare dell'umanità, con questo libro ci conduce per mano dentro l'enigma che attanaglia da sempre gli studiosi della preistoria: donde veniamo e come siamo arrivati fin qui? Davanti a questa domanda cruciale, l'autore non si tira indietro ed avanza ipotesi narrando, in modo coinvolgente, il suo primo impatto con la misteriosa collina di Sanliurfa, nella Turchia orientale, e con i successivi eccezionali ritrovamenti, per poi descrivere con rigore la struttura dell'insediamento neolitico, cercando di interpretare il significato dei colossali pilastri a T disposti a cerchio ed istoriati con straordinari bassorilievi naturalistici o con simboli ancora tutti da decifrare. Il tutto 7000 anni prima delle grandi piramidi egizie e in tempi ancor più remoti rispetto all'innalzamento del primo megalite di Stonehenge. Il sito di Göbekli Tepe, con le sue meraviglie provenienti direttamente dall'era glaciale e con quelle che giacciono misteriosamente ancora sotto il manto di terra, è destinato a cambiare radicalmente la comprensione delle tappe dell'avventura umana.

'La scoperta degli antichissimi templi di Göbekli Tepe (X millennio a.C.) permette per la prima volta di comprendere, con chiarezza senza uguali, come cacciatori e raccoglitori abbiano dato origine alla cultura degli agricoltori sedentari. Un libro affascinante sugli inizi della rivoluzione neolitica.'
(Prof. Dr. Friedemann Schrenk, Direttore della sezione paleoantropologica del Senckenberg Museum di Francoforte)

'Questa è la storia della scoperta di un santuario monumentale che, a rigor di logica, non dovrebbe nemmeno esistere. Prima che venisse in luce, infatti, nessuno avrebbe creduto che i nostri predecessori, già 12000 anni fa, fossero in grado di realizzare opere d'arte e d'architettura di tale portata. In questo libro riccamente illustrato l'archeologo Klaus Schmidt, autore degli scavi, descrive quali forze propulsive abbiano potuto manifestarsi in un momento così cruciale per la storia della civiltà umana.'
(Umberto Tecchiati)

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L'AUTORE
Klaus Schmidt
(11 dicembre 1953 - 20 luglio 2014) stato libero docente di archeologia preistorica e ha lavorato come referente per l'archeologia preistorica del Vicino Oriente nella Sezione di Studi Orientali del Deutsches Archologisches Institut di Berlino.
Fu lui a capire, nel 1994, che Gbekli Tepe, Turchia sudorientale, non era solo un cumulo di macerie dell'et della pietra, ma un sito di estrema importanza dal punto di vista storico.
Ha diretto gli scavi nel sito dal 1995 al 2014, anno della sua prematura scomparsa.

*Sie bauten der ersten Tempel (Verlag C.H Beck, 2006)

*Costruirono i primi templi (Oltre edizioni)




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Formati disponibili: ePub, Mobipocket (Kindle), PDF
Oltre edizioni
Pubblicato il 15/01/2012
formato: eBook
dimensioni file: ePub=49011b, mobi=73685Kb
collana: PASSATO REMOTO
genere: Storia - Protostoria - Archeologia
tag: archeologia, preistoria, turchia
ISBN: 9788897264057

Prezzo di Copertina € 9.99

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04/10/2024

Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

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