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John Arbuthnot, Alexander Pope e Altri
Martinus Scriblerus
Vita straordinaria, opere e scoperte
Memorie e altri testi scribleriani


traduzione e cura di Giuseppe Sertoli
Agli inizi del Settecento un gruppo di begli ingegni soliti riunirsi la sera intorno a una bottiglia di chiaretto ebbero un’idea geniale: scrivere a più mani una serie di opere che fossero la parodia di quanto la cultura moderna sfornava e la nascente industria editoriale smerciava al pubblico. Opere – poetiche, teatrali, narrative, scientifiche, critiche etc. – che sarebbero state attribuite a un autore fittizio dal nome di Martinus Scriblerus, vale a dire Martino Scribacchino, figura di misconosciuto genio universale che ci si proponeva di rivelare al mondo scrivendone la biografia e pubblicandone poi i numerosi manoscritti «a beneficio dell’umanità». Per quanto realizzato solo in parte, il progetto – che seppure a fasi alterne durò una trentina d’anni e vide la partecipazione, fra gli altri, di Swift e Pope – rappresenta una delle più singolari imprese satiriche settecentesche ed esercitò un’influenza notevole sugli autori successivi, da Fielding a Sterne e oltre.
Il volume che qui si presenta include, oltre a una nuova traduzione delle Memorie della vita straordinaria, delle opere e delle scoperte di Martinus Scriblerus, alcuni dei più significativi testi usciti dalla fucina scribleriana e mai prima d’ora editi in Italia.



Ufficio Stampa
Rassegna Stampa
Marchio editoriale
Gammarò edizioni
Pubblicato il 15/06/2021
pagine: 218
formato: cm. 17 x 24
copertina: hardback — filo refe
collana: I GRANDI CLASSICI
genere: Narrativa
ISBN: 9788899415976

Prezzo di copertina € 34.50
Prezzo promozionale € 32.78
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Vita straordinaria, opere e scoperte
Memorie e altri testi scribleriani


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Agli inizi del Settecento un gruppo di begli ingegni soliti riunirsi la sera intorno a una bottiglia di chiaretto ebbero un’idea geniale: scrivere a più mani una serie di opere che fossero la parodia di quanto la cultura moderna sfornava e la nascente industria editoriale smerciava al pubblico. Opere – poetiche, teatrali, narrative, scientifiche, critiche etc. – che sarebbero state attribuite a un autore fittizio dal nome di Martinus Scriblerus, vale a dire Martino Scribacchino, figura di misconosciuto genio universale che ci si proponeva di rivelare al mondo scrivendone la biografia e pubblicandone poi i numerosi manoscritti «a beneficio dell’umanità». Per quanto realizzato solo in parte, il progetto – che seppure a fasi alterne durò una trentina d’anni e vide la partecipazione, fra gli altri, di Swift e Pope – rappresenta una delle più singolari imprese satiriche settecentesche ed esercitò un’influenza notevole sugli autori successivi, da Fielding a Sterne e oltre.
Il volume che qui si presenta include, oltre a una nuova traduzione delle Memorie della vita straordinaria, delle opere e delle scoperte di Martinus Scriblerus, alcuni dei più significativi testi usciti dalla fucina scribleriana e mai prima d’ora editi in Italia.



GLI AUTORI
John Arbuthnot
John Gay
Thomas Parnell
Alexander Pope
Jonathan Swift

Gammarò edizioni
Pubblicato il 15/06/2021
pagine: 218
formato: cm. 17 x 24
copertina: hardback — filo refe
collana: I GRANDI CLASSICI
genere: Narrativa
ISBN: 9788899415976

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su @noidicrunched scrivo di Scriblerus e tutta la cricca, direttamente dal Settecento in una traduzione nuova e in una veste bella bella. @OltreEdizioni Martinus Scriblerus. Vita straordinaria, opere e scoperte. Memorie e http://disq.us/t/43s2t10 11:47 AM 22 dic 2021

@unklar_de, 22/12/2021

 

 
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07/10/2024

Cronache del Diana

46
 

Di pornografia talvolta si parla, spesso con malizia o volgarità. Questo libro vuole dare uno spaccato nuovo, non a caso è scritto da “anonimo antropologo dilettante”. Ambientato in un cinema a luci rosse di una città di provincia, La Spezia, ma solo per caso, perché riguarda una realtà italiana viva fino a non molto tempo fa.

L’autore narra la sua esperienza di frequentatore di cinema porno, intima e intimistica, cercando soprattutto una chiave di lettura, senza necessariamente cercare risposte a domande, ma sempre con spirito criticamente curioso. Da antropologo, appunto. Un libro che è un po’ un’autobiografia e un po’ un saggio, senza essere autocelebrativo come molte autobiografie e senza essere noioso come quasi tutti i saggi.

Vedere un film porno al cinema significava, anche, socializzare perché, che piaccia o meno, il sesso è anche socializzazione. Oggi, che la pornografia è fruibile comodamente a casa propria, si è inevitabilmente persa anche questa dimensione. Il libro ci riporta anche a quei tempi, che sembrano lontani anni luce da oggi, oggi che un clic ci consente di avvicinarci a qualunque realtà, allontanandoci però sempre di più dalla vita. Quella vera. Questo libro profuma di vita vera.

Dall’introduzione: «C’è stato un tempo in cui il porno non veniva consumato alla stregua di un “solitario”, facendo clic su un personal computer nella nostra abitazione, ma compiendo lo sforzo di uscire di casa, raggiungendo il cinema, varcando l’ingresso, pagando un biglietto e calandosi con un po’ di circospezione in un ambiente che a suo modo costituiva parte integrante dell’antropologia urbana. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, nel quadro della complessiva crisi del cinema, e in linea con un’inesorabile tendenza nazionale, anche alla Spezia diverse sale si specializzarono nell’hard-core: il Cozzani, il Marconi, l’Odeon, l’Astra, frequentato fino a poco tempo prima da persone benestanti. Ricordo il titolare di una di quelle sale affermare sconsolato: «Se non proietti un film porno non puoi lavorare». Le volte che poteva, proponeva cartoni animati e sua moglie, tornata alla cassa, vedendo arrivare un cliente che accompagnava un bambino, si apriva a un sorriso. E il Diana, il locale di via Sapri, già cinema-teatro durante il fascismo, che nel dopoguerra, acquisita la nuova denominazione, aveva continuato a perseguire un target di livello medio-alto – fascia sociale abbastanza discriminante per lo studentello squattrinato che io ero nei primi anni Settanta – non sfuggiva a queste regole».


ANONIMO

A cura di Beppe Mecconi e Vanessa Isoppo

CRONACHE DEL DIANA

Un antropologo dilettante in un cinema a luci rosse

Pagine 144, prezzo 16 euro, in libreria dal 24 settembre

OLTRE EDIZIONI

I Curatori

Questo libro, di autore anonimo, è stato curato con grande delicatezza e affetto da Vanessa Isoppo e da Beppe Mecconi.

Vanessa Isoppo è psicologa-psicoterapeuta specializzata in Psicoterapia dell’approccio centrato sulla persona. Già docente di Psicologia Generale all’Università di Genova, è specializzata inoltre in Problemi e Patologie Alcol-correlate e Scienze Criminologico-Forensi. Nata a Sarzana (SP), vive e lavora a Roma.

Beppe Mecconi è nato e vive nel Golfo dei Poeti. Pittore, scrittore, illustratore di libri per l’infanzia, sceneggiatore, autore e direttore di film-documentari, regista di teatro e recital musicali. Per 12 anni Presidente e Responsabile culturale del Museo paleontologico nel Castello di Lerici. Ha ricevuto dall’UNICEF il diploma ufficiale del Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia. Recentemente è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica italiana per meriti culturali e artistici.

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